É uscito venerdì 27 gennaio 2023 il singolo di debutto di Sergio Melone, dal titolo “With me“. Un brano che mette a nudo il cantautore (già noto per il suo fortunato percorso come attore e ballerino) che racconta di come i fantasmi del passato possano farci sfuggire delle grandi occasioni. Con questo primo capitolo autobiografico, Sergio Melone si impone nella scena musicale indipendente senza filtri, con un pezzo intimo, diretto (e anche un po’ sfacciato) dedicato agli ultimi romantici, a chi combatte con i rimpianti e a chi, nonostante tutto, torna ad esporsi. Siete pronti?
Lo abbiamo incontrato per fargli delle domande. Ci ha parlato, tra le altre cose anche del suo tasto dolente, e noi ce ne siamo innamorati.
1. Come mai hai deciso di raccontare in questo modo un episodio della tua vita così personale? Hai mai avuto paura di esporti troppo?
Ma la musica serve proprio a questo. A dire ciò che nella vita reale non diresti mai. E poi tutti i più grandi cantautori parlano delle proprie esperienze personali. E’ terapeutico. Sì, in realtà con questo pezzo mi sono esposto solo a 5%. Ho ancora tante cose da raccontare di me e delle mie relazioni (andate tutte male ovviamente).
2. Quali pensi possano essere i limiti della scena musicale in Italia?
Il fatto che forse ora si canti in corsivo e con un auto-tune troppo pronunciato. Non fraintendetemi, io sono cresciuto con la musica anglo- americana degli inizi del ’00, perciò sono grande fan dell’auto-tune, soprattutto quando lo si usa per esigenze di produzione. Però, ecco, a volte non è troppo necessario. Non sono nemmeno troppo fan del bel canto, però ultimamente è tutto tanto banale, non c’è mai un concept e un album non risulta mai sonicamente coeso.
3. E tu che tipo di ascoltatore sei? Playlist e singoli o album interi? E su che supporto o piattaforma?
Ascolto album dall’inizio alla fine, proprio per la storia che ho menzionato prima. Ma anche playlist perché mi piace sentire e scoprire cose nuove e diciamo che con l’invenzione delle playlist risulta tutto un po’ più semplice. Utilizzo sia Apple Music che Spotify. Mi trovo bene con entrambi.
4. Sei mai riuscito a uscire dal personaggio che interpreti, e che non ti consente di essere te stesso, almeno secondo questo pezzo?
E’ un tasto un po’ dolente. Ci sto provando proprio in questo periodo e spero davvero di riuscirci. Quando siamo adolescenti sono del parere che siamo tutti un po’ più spontanei quando si tratta di sentimenti e relazioni. Poi cresciamo e ci complichiamo. Perlomeno, questo è quello che è successo a me. Ho perso una persona che ho scoperto essere importante per me e l’ho persa per sempre. Non voglio più commettere lo stesso errore.
5. Ed extramusica, a cosa ti stai dedicando ultimamente?
Ultimo anno di laurea magistrale in English and Anglo-american Studies. La Sapienza mi riempie abbastanza le giornate. Ed alla mia splendida famiglia. Purtroppo, mia nonna ci ha lasciato qualche giorno fa e abbiamo tutti bisogno di una piattaforma di supporto.
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