BonaVita, nome d’arte di Mirco Miano, nasce a Roma nel giugno del 1995. Dalla prima adolescenza si approccia alla musica, in particolare alla chitarra, affezionandosi agli ambienti Rock, Metal, Hip-Hop, Crossover. Nel 2019 decide di uscire con il suo progetto solista: BonaVita. Esordisce con il brano “Pregami”, una punchline dalle sonorità Metal/Sinfoniche. Segue, poi il rilascio di un mini-album di tre canzoni, intitolato “Vivo-Solo-Odio” che rappresenta un viaggio nel conscio alla ricerca di sé stessi. Dopo un periodo di inattività molto buio, l’artista trova le sue risposte nella scrittura e negli arrangiamenti, uscendo di nuovo allo scoperto e usando la musica come mezzo per esporre tutte le sue emozioni.
Lo scorso 9 novembre è uscito in digitale il suo nuovo singolo “Oceano”. Abbiamo colto l’occasione per parlarne con lui e conoscere meglio il suo progetto:
Chi è BonaVita nella musica e chi è invece Mirco nella vita di tutti giorni?
BonaVita nella musica è la faccia che permette di accendere la fiamma, di vedere “oltre oceano”, di superare tutte le difficoltà tramite lo sfogo della composizione e della scrittura.
Mirco Miano è una persona che vive la vita in maniera un po’ svogliata, che dà tutto a tutti pur di vedere le persone vicine a lui stare bene, anche privandosi del benessere che poi ritrova nell’arte.
Quali sono, secondo te i progetti, più interessanti dell’attuale scena musicale italiana?
I progetti migliori per me, sono molto contrastanti tra loro. Negli ultimi anni sono usciti fuori dalla folla di emergenti sia progetti che hanno TROPPO senso, come T-Prex, che progetti che non ne hanno proprio, come Nello Taver. Ritengo entrambi valide alternative nella scena di oggi, perché non sempre il buon contenuto fa buona musica, come anche poco contenuto non significa che sia cattiva musica.
Ci sono degli elementi ricorrenti nei tuoi brani? Come descriveresti in qualche parola la tua identità musicale?
Assolutamente, sì. Parlo spesso dei demoni, della solitudine, di voglia di riscatto. Inoltre mi capita di parlare della luna, che mi ispira molte sensazioni contrastanti, della musica, degli Anime, citando personaggi o fatti che mi hanno colpito fortemente. Di base, tutte tematiche su cui rifletto spesso nei momenti passati a contemplare la vita o quando guardo la TV.
Ho le idee molto chiare sulla mia identità musicale. Il mio personaggio è ambizioso, motivante e realista. In contrapposizione a queste caratteristiche, spesso tiro fuori dei lati ossessivi, pessimisti, scontrosi, freddi di me, che rendono BonaVita un personaggio, ma anche una persona, con una profondità emotiva secondo me maggiore rispetto alla media di oggi.
C’è un messaggio che vorresti trasmettere con “Oceano”?
“Oceano” è un brano che nasce da una forte spinta emotiva, alimentata dal sentimento di unione con i compagni di vita e in generale con chi sta intorno a noi nella quotidianità. Un messaggio che lancia la traccia è quello di credere, di non abbandonarsi alla staticità, alla solitudine, ad affogare nel blu dell’oceano, bensì a navigarci dentro, a surfare sulle emozioni e su quello che condividiamo con i nostri cari. Mantenere il focus su un obiettivo è un messaggio che voglio spesso dare nei miei pezzi, anche con un po’ di riferimento proprio a me stesso.
Progetti per l’anno nuovo?
Ancora non c’è niente di ben definito, ma il primo aspetto che con il mio team abbiamo deciso di curare è il live show. Abbiamo voglia di uscire allo scoperto e di dimostrare ciò di cui siamo capaci, quindi, da musicista, penso che spingere sul settore dei live sia il passo giusto per iniziare a farsi conoscere al di fuori di internet.
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