Kamahatma, giovane cantautore della provincia di Novara, ha iniziato un po’ di tempo fa a farsi notare grazie alla pubblicazione su Instagram di alcune cover riviate e rivisitate, registrate nella sua camera da letto, in totale intimità. Lo scorso gennaio, è uscito il suo primo singolo, 123 Stella, seguito da Non mi piaci, firmando nel frattempo un contratto di distribuzione con Believe Music. Si sono così susseguiti altri tre pezzi, ciascuno con una propria forte identità e una varietà stilistica non indifferente: Porta Palazzo, Agosto e l’ultimo singolo Più Grande sono un buon affresco della poliedricità di Kamahatma. Racconti che dalla provincia arrivano alla metropoli, dimostrando al presenza di un’anima creativa variegata e aperta. Tutto ciò è percepibile fin dagli album chiave che lo hanno folgorato nel corso degli anni: gli abbiamo così chiesto di raccontarci le cinque copertine più significative della sua vita, ecco quali ha scelto per noi.
HAI PAURA DEL BUIO? – AFTERHOURS
Un album che ho consumato, quando ero più piccolo. Un sorriso enigmatico, per un album che ha fatto veramente la storia.
THE AVALANCHE – SUFJAN STEVENS
Adoro, se non si fosse capito, le grafiche a “cartoon”. Questo album nasce dalle canzoni scartate da “Illinois”, e a me piace comunque molto di più. Ho il vinile di fianco al mio letto, e la copertina è entrata nel mio cuore al primo sguardo.
SLINT – SPIDERLAND
Band non troppo conosciuta ma fondamentale negli anni ‘90. La tua band alternative preferita
probabilmente li adorava! 4 ragazzi immersi in un fiume. Siamo io e i miei amici nel Ticino.
AMERICAN FOOTBALL – AMERICAN FOOTBALL
La casa più famosa di tutto il midwest. Sono inciampato sugli American Football una sera di agosto, in cui le cose con la mia fidanzata dell’epoca stavano andando a rotoli.
Ho ascoltato tutto l’album, me ne sono innamorato, e loro esattamente 20 anni dopo – nel 2017 – hanno rilasciato un secondo album, in cui viene svelato l’interno della casa. Figata!
IVAN GRAZIANI – I LUPI
Ho sempre tifato per Ivan Graziani. Uno strano timbro e tante belle canzoni, eppure mai è arrivata
la fama vera e propria. Tra tutte le sue copertine questa è quella che mi piace di più, quasi un’opera surrealista. E, se si conoscono bene le canzoni del disco, in realtà questa cover ha dentro un sacco di riferimenti.
Articolo a cura di Futura 1993
What do you think?