di Giorgia Groccia.
foto di Daria Falconi.
Il teatro Mongiovino, il 30 novembre 2018, ospita tra le sue marionette, immersi in un’atmosfera totalmente onirica e fanciullesca, il live di Gabriella Martinelli, cantautrice di origini Pugliesi, sicuramente uno dei nomi più interessanti tra le nuove leve del cantautorato Italiano.
Artista dalla grande personalità, con la passione per il teatro-canzone appunto. Gira l’Europa da busker e vanta numerosi anni di gavetta suonando nei club, nei festival e nei teatri. Vincitrice di molti premi legati alla canzone Italiana d’autore, fra cui L’Artista che non c’era 2018, Premio Botteghe D’autore 2017 (MigliorInterpretazione), Premio Bindi 2015, Musicultura nel 2014. Partecipa a The Voice of Italy in onda su Rai 2 nel 2013; pubblica il suo album d’esordio “Ricordati di essere felice” per l’etichetta Toto Sound Records nel 2015. Scelta per aprire il concerto di Hindi Zahra al teatro Parioli nel 2017. È tra le voci Italiane del Come to my home, progetto nato in Africa: realtà che unisce artisti da tutto il mondo con l’intento di mescolare le arti, le culture, le nazionalità. Pubblica il 20 aprile 2018 il suo nuovo disco “La pancia è un cervello col buco”, un album crossover dalle intuizioni avvincenti. La pancia è un cervello col buco è un affresco onirico; un album dalla grande personalità tanto quanto la voce dell’artista, autrice e interprete delle sue canzoni. Otto tracce registrate in presa diretta, dal sound minimale ma deciso, che raccontano storie di donne. Il live viene aperto dalla delicatissima Priscilla Bei, la quale intrattiene il pubblico con diversi brani tra cui Keplero, Faccio a meno, e la cover rivisitata di uno dei brani più celebri di Luigi Tenco, Mi sono innamorato di te.
A seguire la Martinelli calca il palcoscenico del teatro, affiancata dai suoi fedeli musicisti Paolo Mazziotti al basso e Andrea Jannicola alla chitarra. Il pubblico è completamente suo, composto da fedeli fan che interagiscono e sorridono di gusto, godendo così di ogni singola traccia interpretata dall’artista.
La Martinelli fa l’amore con il palcoscenico, con la sua musica, proponendo ogni traccia dell’album LA PANCIA E’ UN CERVELLO COL BUCO: chiacchiera di fantasia, di Giulia, per poi passare a tracce come ESSERI SOTTILI, “perché noi donne siamo esseri sottili”, ma con una forza interiore che si rende manifesta lì tra le note e la voce, tra i movimenti sicuri e aggraziati, all’ombra di buona musica e pareti intrise d’arte, di storia, la nostra, quella di quando eravamo bambini. Ci tuffiamo subito, a seguire, IN UNA TAZZA DI CAFFE’, per poi passare a CIAO TE, VAGABONDE, la quale parla “di una donna libera come le donne libere che piacciono a noi”, e alla title track, con l’ukubass suonato dalla stessa Martinelli, per poi urlare a suon di scat “ricomincerò da qui”. Citando il collega e amico Drugo, interpreta la splendida ed emozionale RESISTENZA, per poi scivolare su brani come PIRANDELLO, LABIRINTO AD EST, rimembrando una grigia Berlino, la quale diviene un po’ più colorata sulle note della Martinelli. Si chiude il live con un brano che cita “canterò le mie canzoni per la strada”: dove si trova amore più bello se non per strada? Un brano manifesto che intrappola e rigetta un sentimento sincero come la stessa cantautrice, la quale, sul gran finale, commossa, intona affiancata da Priscilla Bei il brano ESSERI SOTTILI, e in seguito, seduta sul bordo a cavalcioni tra le luci del palco e il suo pubblico, intona A MUSO DURO di Pierangelo Bertoli come ultimo pezzo, per ricevere poi un saluto caloroso e meritato.
La voce graffiante e calibrata della Martinelli, affiancata da musicisti di grande qualità, testi disarmati e poetici, sono certamente l’assicurazione per poter assistere ad occhi chiusi ad un live di altissimo livello musicale ed intellettuale.
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