Sign up with your email address to be the first to know about new products, VIP offers, blog features & more.
[mc4wp_form id="4890"]
Zapisz Zapisz

I Costiera in Rincorsa: un’esperienza sonora tutta da indagare | Recensione

– di Giorgia Groccia –

I Costiera sono Francesco, Rocco e Alfonso, vengono dalla Campania, si affacciano sulla Costiera Amalfitana e scrivono canzoni insieme da sempre. Il loro sound è una boccata d’aria fresca nel bel mezzo di un immenso mare di copie spudorate fatte con lo stampino che porta il volto dei cantautori d’altra epoca, che per carità hanno costituito e scritto le migliori pagine della musica italiana, ma che oggi necessitano un qualcosa in più per non formare una nuova scuola cantautorale identica alla precedente e quindi accartocciata su se stessa.

Nell’estate 2016 hanno registrato 9 brani insieme ad Andrea Suriani, che ne ha curato la produzione artistica, mix e master, il tutto all’Alpha Dept. Studios di Bologna. I Costiera fanno canzoni in italiano suonate con synth e drum machines, parlano a cuore aperto di rapporti finiti, raccontano la provincia e le foto calpestate. Hanno un suono elettronico ultramoderno con diverse sfaccettature particolarmente interessanti e pregne di sensazioni che ricreano un contrasto vicendevole, cassa a 4 smorzata da melodie malinconiche, arpeggiatori, atmosfere a tratti soul e attitudine cantautorale sporcata nella voce, nei suoni, nelle parole utilizzate alternatamente con dolce violenza o con pungente delicatezza.

Il 30 maggio esce il primo singolo Shangai a cui ne seguiranno altri prima dell’uscita, prevista per l’autunno 2018, del loro album. Il 18 settembre esce Mai stati in Serie A, secondo singolo del progetto. Il 30 novembre il loro primo disco, Rincorsa, targato Futura Dischi e Peermusic Italy , con la produzione artistica affidata ad Andrea Suriani. Marie Claire li ha definiti “una delle band da tenere d’occhio” e Shangai come “il tormentone dichiarato dell’estate 2018”.

Il secondo singolo, Mai stati in serie A possiamo definirlo il singolone dei record con ben 15mila play in una settimana e a distanza di quattro giorni piazzato in Indie Italia Spotify. Un brano che però ha tutta l’aria d’essere un vero pozzo introspettivo che gioca i propri punti di forza su immagini familiari come La Feltrinelli, la metro, le strade di periferia, campi di provincia, e la serie A mancata: “Ma noi cos’è che stiamo cercando?” Bella domanda. Come non lasciarsi travolgere. Un uragano che spezza la familiarità ricreata in ogni strofa, dove nulla -in ogni caso- appare artefatto.

Mai stati in serie A è il singolo con cui MTV inserisce i Costiera come Just Discovered della settimana a pochi giorni dalla pubblicazione. Il 30 ottobre esce Karaoke, ultimo singolo che anticipa il disco, preceduto da una campagna social in cui la band ha “invitato” il pubblico a partecipare al primo Karaoke di instagram, fornendo video tutorial con testo e base del pezzo in anteprima.

L’album racconta nove storie di RINCORSA, ed è lampante quanto questa parola così comune, semplice e istintiva rappresenti, a livello allegorico, un senso di innalzamento rispetto all’asfalto sottostante, il sentimento comune di correre appunto verso un obiettivo, o semplicemente una corsa verso se stessi. L’album è un insieme di storie finite, di altre al capolinea: l’amore viene trattato con guanti acetati, sportivi fatti di affanni, pit stop e rinascite.

La rincorsa è anche quella interiore, la naturale scossa di corrente che prende origine tra le viscere di ognuno e spinge verso il continuo restare sul pezzo, il continuo non prendere mai una reale pausa in primis da se stessi, l’incapacità di accettare la solitudine senza bisogno di altro o altri. La provincia è la scenografia perfetta per questa pellicola sonora che suggerisce suggestioni, immagini, frame dettagliati e al tempo stesso malinconici, una corsa affannata verso l’indefinito.

Synth e drum machines sono il sound prettamente elettronico di cui abbiamo bisogno; il disco parte con Shangai, il gioco che richiede una pazienza smisurata e infinita attenzione, se non altro una delicatezza che di base poco appartiene all’essere umano: quella stessa delicatezza che occorre nelle relazioni affettive in cui ogni mossa destabilizza e distrugge, permette di franare al suolo rovinosamente. Spesso nemmeno l’attenzione e la delicatezza possono evitare che si inneschino reazioni incontrollabili, bastoncini che si toccano tra di loro e partite perse. Questa è Shangai, il provare ad inseguire l’altra persona, sbattendo forte la testa al muro; tentativi inutili, tanto da non volerci “giocare” più. Mentre mollo la presa è una ballad atipica, sicuramente ispirata nelle melodie e nel sound al nu soul di James Blake, Frank Ocean ecc.; è una dolce confessione verso sé stessi, quando si vuol essere fieri mentre si molla la presa appunto. È l’ammettere i propri errori, un esame di coscienza a tutti gli effetti. Karaoke è il brano più dance del disco, dove la cassa a 4 la fa da padrone. L’epicentro del brano risiede nella metafora dei rapporti finiti paragonati alle serate Karaoke Trash nei pub affollati e squallidi, in cui le persone stonano felici e inconsapevoli mentre nelle stanze risuonano tormentoni anni ’90 ormai dimenticati. Il karaoke diventa quindi l’immagine sbiadita di quello che era il rapporto: la brutta copia di quello che si era un tempo. Neanche immagini è il pezzo del disco maggiormente sperimentale a livello di suoni ma anche per quanto riguarda il testo, semplificato all’osso, la forma della canzone in senso canonico viene totalmente superato. Il pezzo è volto verso l’amore irraggiungibile.

Mai stati in serie A è il secondo singolo estratto dall’album ed è una canzone dedicata alla “gente di provincia”. Vuole descrivere attraverso una metafora i sentimenti di chi si sente sempre a valle e mai in cima e passa la vita a farsi inutili domande su come sarebbero state le cose vivendo al “centro” delle situazioni. Ma in realtà il brano, senza troppe pretese, è un invito al ritrovarsi e al capire che quasi sempre si ha tutto quello che basta.

La fine della festa è un pezzo slow con melodie sinuose, ritmiche, che strizzano particolarmente l’occhio alla trap mantenendo un’eleganza di fondo che contraddistingue i Costiera in maniera totale. Si osserva l’amore da cui si fugge con ironia, una botta di freschezza che però resta pregna di significati concettuali concreti. Fidati è un brano con influenze hip hop e gioca sull’alternanza delle strofe cupe, con i ritornelli molto aperti e melodici. Racconta i chiodi fissi che schiacciano altri chiodi dolorosi. Il protagonista nelle strofe confessa il non riuscire a dimenticare la propria ex;  così cerca di lenire il dolore comportandosi da maschio Alpha, illudendo l’altra donna, la fiamma del momento, il fuoco di paglia che lascia il tempo che trova.

Le cose più strane è una bonus track, chiaramente ispirata alla serie cult Stranger Things. Una canzone completamente bastata su intrecci di arpeggiatori e l’omaggio alla serie è venuto quasi spontaneo.

K.O è palesemente nu soul americano; oltretutto è uno dei primi pezzi del disco ad essere stato composto, ed è fortemente influenzato dalla passione della band per James Blake. Vi è sensualità ed erotismo delicatissimo: la raffinatezza fa parte dei Costiera e costituisce una delle caratteristiche maggiormente apprezzabili sia nei suoni sia nella scrittura pulita, limpida, non banale, una vera rivelazione di cui sentiremo fortunatamente tanto altro. I Costiera sono lo spiraglio di luce verso un cantautorato nuovo.

 

No Comments Yet.

What do you think?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *