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La Rappresentante di Lista al Monk (Roma): siamo fradici di gioia

report e foto di Silvia Vinditti

La prima volta con Go Go Diva live è stata Berlino, in occasione dei WoodWorm Label Fest con I Ministri, Motta,  Fast Animals and Slow Kids, Giancane ed altri ancora. Il concerto del Monk a Roma non dovrebbe quindi essere una sorpresa per me, eppure a fatica trattengo lo stupore in un’espressione che parla da sola: Woow. Come il secondo inedito che segue Questo Corpo. È da qui che nasce il nuovo album, dalla spiccata sensualità di Veronica e dalla ricerca di un contatto e di un dialogo (in fondo è da un’urgenza comunicativa che nasce Go Go Diva) che è rivolto a se stessi, ma potrebbe parlare a tutti.

Costiera dà forfait all’ultimo momento, ma questa sera gli occhi sono tutti per La Rappresentante di Lista, con una formazione che arricchisce la sua “orchestra percussioni” con la presenza di Roberto Calabrese.

 

Veronica Lucchesi

 

Ipnotica luce blu e alle 23 in punto si parte con Gloria. La voce, quella voce. La precisione tecnica che non risente della ricerca della perfezione. Il canto di Veronica è arco, violino e tamburo. Arriva dalle viscere e colpisce dritto come un pugno, prima della carezza di Mi amo (na na na).
Splendo già da un anno e non è ancora finita” ci ricorda in Guarda come sono diventata, ma la luce della cantante di Viareggio si irradia ormai dal 2014 e da quel brano da cui il gruppo prende il nome, che Dario canta unplugged sostenuto dal pubblico. Sold out e date spesso raddoppiate: è questo il traguardo raggiunto da chi solo 4 anni fa celebrava i 1000 fan con una canzone.

 

Dario Mangiaracina

 

Possiamo restare a bocca aperta, ci dicono in Giovane Femmina e per un po’ succede davvero quando la partecipazione diventa incontro in Guardateci tutti: si corre sul palco e si corre nel parterre per entrare col cuore in gola nella terra di mezzo di Bu Bu Sad (secondo dei tre album della band). Siamo ospiti – anticipata dal messaggio “apriamo i porti” portato avanti con Sea Watch – eleva il concerto ad una dimensione onirica che riapre gli occhi sul Panico. È qui che il teatro da cui proviene il duo-fondatore torna prepotente, nell’interpretazione di Veronica che nasconde un urlo di dolore per i fatti di Torino, tra le note vibranti di una risata reiterata che muore in gola. Esplode The Bomba, stupenda la sinergia con la sorella Erika, prima del ritorno al passato di Un’isola e Mina vagante, ma il finale è tutto di Woow. Un brano che è catarsi e strappa applausi spontanei. È già tempo di salutarsi: LRDL si stringe in un abbraccio e ci lascia lì, fradici di gioia, ad assaporare ancora un po’ di meraviglia.

– QUI LA FOTOGALLERY COMPLETA DEL CONCERTO –
ph. Silvia Vinditti

 

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