Recensione a cura di Davide Lucarelli
Voce femminile e suoni emo. Questa la ricetta della band campana Gomma prodotta dall’etichetta V4V, sin dal primo album Toska, uscito nel 2017. Album rude, ruvido e autentico che li ha catapultati rapidamente dal loro garage di Caserta ad esibizioni su importanti palchi italiani, tra cui il miami festival ed internazionali, lo Sziget edizione 2018.
L’EP Vacanza uscito a distanza di pochi mesi dal primo album, mostra immediatamente come la band sia una realtà in evoluzione, che non si snatura, ma cerca sempre di affinarsi.
E’ così che giunge l’ultima chicca, Sacrosanto, caratterizzato da dei testi elaborati, sempre taglienti e con una musica svuotata da inutili sovrastrutture, pur mantenendo la vocazione caratteristica della band. I Gomma lo definiscono un nuovo inizio. Io preferisco pensarlo come un altro passo sulla loro strada artistica verso la definitiva consacrazione.
L’inizio dell’album ricorda immediatamente i suoni dei primi anni 2000. Fantasmi e Pessima idea sono racconti angoscianti di presenze sovrannaturali conditi da suoni cupamente emozionanti.
Il disco sconfina verso il post punk solamente con Verme per poi tornare decisamente all’inquietudine emo con testi dolorosi e talvolta autolesionisti fino alla conclusione del disco.
Il titolo del brano conclusivo Santa Messa è considerabile riassuntivo dell’album; è una celebrazione oscura e cupa della sofferenza e dell’angoscia che talvolta avvolge ogni anima nel corso di una vita.
Sacrosanto si afferma come un disco eccentrico ed audace in quanto portatore sano di dolore e rabbia cantata in un mondo musicale indipendente sempre più rivolto a toni uniformemente malinconici e disillusi. E’ un rimando a sonorità di inizio secolo che risulta quasi una novità in una scena ora prepotentemente dominata dai sintetizzatori.
Tracklist
- Fantasmi
- Pessima Idea
- Verme
- Quarto Piano
- Strade
- Come va, Paolo
- Balordi
- Animali
- Tamburo
- Santa Messa
Ascolta l’album qui
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