“Le piccole cose: niente è più grande”
Intervista a cura di Giorgia Groccia
L’artista siciliano DYMO, nome d’arte di Giuseppe Meli, dopo il suo album d’esordio Altri Pianeti ritorna in scena con un nuovo brano dal titolo Tennent’s Vuote prodotto da Ombre Cinesi (Donato Maiuri) e pubblicato dall’etichetta discografica Fragola Dischi.
Ci sono momenti in cui mente e cuore si ritrovano complici nel tornare indietro nel tempo per ritrovarsi dinanzi ai primi salienti episodi di una storia d’amore nata durante l’ estate, ed ora, a cavallo tra la fine della bella stagione e il malinconico autunno ci ritroviamo ad ascoltare questa fresca ballata nostalgica in compagnia di un titolo che forse, in parte, ci appartiene nella sua semplicità.
Tennent’s Vuote parla di mare, sole e sensazioni fresche sulla pelle. Tratteggiato da particolari che rendono il tutto uno splendido affresco caratterizzato dalla complicità nata tra due persone che si cercano, si desiderano e forse si appartengono. Il ritmo incalzante di percussioni rende il tutto fruibile ai più, inoltre la delicatezza delle quasi soffiate chitarre elettriche vintage rendono il tutto molto più intimo e personale.
Noi di TGP abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con DYMO, eccone il risultato:
Raccontaci la genesi del tuo ultimo singolo “Tennent’s Vuote”.
Questo brano è un brano che parla di una storia d’amore nata in estate. Racconta singoli episodi molto significativi, simbolici, che messi assieme non fanno altro che presentare davanti a chi ascolta innumerevoli immagini: dal mare alla luna, dalla barca a vela alla Tennent’s.
Nel brano è presente una forte presenza di immaginazione, quasi come componessi un quadro. Da cosa dipende questa precisa caratteristica?
Da cosa dipende? Da nulla. È bastato semplicemente chiudere gli occhi e aprire il cuore e le orecchie per dare retta a tutto ciò che l’ispirazione del momento mi ha poi portato a realizzare.
Come mai hai scelto la TENNENT’S come titolo del brano?
A proposito di immagini, la Tennent’s è sicuramente stata una di quelle maggiormente significative perché protagonista dell’incipit della storia che ho voluto raccontare.
È molto evidente anche il tema del viaggio… parte da un desiderio o da una storia vera?
Più che viaggio io direi vacanza, libertà, spensieratezza. Sentirsi bene, insomma. È quello che ho provato ed è quello che provo tuttora vivendo questa storia vera.
Sei solito ricercare la bellezza delle piccole cose nei brani?
Non c’è niente di più bello. Cito Vanilla Sky, uno dei miei film preferiti: “Le piccole cose: niente è più grande”.
Quali sono i tre album che ti hanno cambiato la vita e perché?
Senza ombra di dubbio Il suicidio dei samurai dei Verdena, innanzitutto. Sono da sempre stato un ragazzo che ha apprezzato la musica nella sua totalità. Mi piace sperimentare ascoltando per poi sperimentare scrivendo. Altri due album molto importanti per me sono stati The Division Bell dei Pink Floyd e Una somma di piccole cose di Niccolò Fabi.
Qualche anticipazione sul prossimo singolo?
Mi avvalgo della facoltà di non rispondere.
In che direzione hai deciso di portare il tuo progetto nell’imminente futuro?
Penso a crescere e apprendere ancora molto, non mi piace tra l’altro definire le cose. Sono un tipo aperto, non superficiale, molto attento, ma ho voglia di sentirmi libero e di non etichettarmi o categorizzarmi in un qualsivoglia genere o stile. Vorrei essere soltanto me stesso. Questa è la direzione verso la quale intendo andare.
Dove potremo ascoltarti live?
L’11, il 12 e il 13 Settembre suonerò in Puglia, precisamente in provincia di Taranto (Mottola e Massafra) e in provincia di Bari (Noci). Per restare aggiornati vi invito a seguirmi sui miei profili social!
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