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TGP incontra Galea: il Singolo d’Esordio “Diverso”, la Bellezza è Fragile

“Parlo di particolari quotidiani perché, quando conosci bene una persona, alcuni dettagli del suo comportamento diventano rappresentativi dei suoi modi di fare in generale.”

Intervista a cura di Giorgia Groccia

 

Diverso è il primo singolo di Claudia Guaglione, in arte Galea, uscito il 5 agosto fuori per Mamma Dischi.

Il brano prodotto da Atlas Palace (Cosimo Cirillo) si colloca in un’atmosfera estiva che ricorda quella italiana anni 70. Le chitarre fanno da protagoniste nel brano, affiancate da interventi di synth e da un incisivo groove di basso elettrico. Il testo si snoda in due differenti direzioni che corrono parallele: l’introspezione e l’estrema leggerezza tratteggiata da un’autoironia piacevole, fruibile, ma sottile.

Il brano sussurra ogni parte fragile di sé e degli altri. Dal testo emergenla difficoltà di abbracciare le proprie debolezze e accettare e riconoscersi anche in quelle degli altri, di cui è spesso sfiancante tollerare difetti e stranezze che possono sembrarci irrazionali o immotivati.

 

Noi abbiamo chiacchierato con Galea, eccone il risultato:

Il tuo ultimo singolo si intitola “Diverso”: è un manifesto che raffigura attentamente la bellezza dei propri difetti specchiati all’interno dei difetti degli altri. Ci racconti la genesi e lo sviluppo del brano?

Il brano è stato probabilmente il più veloce che abbia mai scritto. A parte qualche ritocco, è l’unico pezzo che ho completato più o meno in mezz’ora.

Qual è il tuo strumento musicale preferito?

Probabilmente la chitarra, perché è quello che so suonare meglio e che quindi mi permette una capacità espressiva che altri strumenti non sono in grado di darmi. In futuro però sogno di imparare a suonare bene il pianoforte.

 

 

Se dovessi scegliere tre brani che ti sono stati d’ispirazione nella tua vita quali sceglieresti e perché?

È una domanda difficilissima per me, perché su questo punto vado molto a periodi. Facendo uno sforzo direi Deadcrush degli alt-J, Strawberry Fields Forever dei Beatles e Albero di Calcutta.

Diverso è un brano che tratteggia in maniera totalmente descrittiva un identikit. Parli di gomme da masticare, ginseng e altri particolari che concernono la quotidianità. Raccontaci come mai, e se questi particolari sono autobiografici.

Parlo di particolari quotidiani perché, quando conosci bene una persona, alcuni dettagli del suo comportamento diventano rappresentativi dei suoi modi di fare in generale. La maggior parte sono autobiografici, molti provengono da amici, altri ancora sono inventati.

 

 

Il brano parla d’amore verso se stessi ma anche verso gli altri. Che peso ha l’amore nella tua vita?

Nel brano parlo di un percorso di accettazione, finalizzato a un’esistenza il più possibile pacifica con noi stessi e in società. A parte questo, penso che senza amore non saremmo niente, non faremmo niente e non diremmo niente. Quindi in qualche modo anche Diverso ne è il frutto.

 

Da cosa deriva la scelta del sound dei tuoi brani?

Sostanzialmente dai miei gusti e dai miei ascolti, solitamente inglesi. Con Diverso, però, ho strizzato un po’ l’occhio alle atmosfere italiane anni ‘70, che sono tornate a influenzare il cantautorato moderno.

 

 

Quali sono i tuoi progetti nell’imminente futuro?

Nell’imminente futuro penso chiudere l’album, che dovrebbe uscire a marzo dell’anno prossimo. Poi spero di suonare in giro per l’Italia.

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