“Scusate il romanticismo.”
Intervista a cura di Davide Lucarelli
Benelli è un duo, composto da Claudio e Leonardo, nato nel 2018. Il loro primo album, in uscita oggi, 29 ottobre, dal titolo Siamo Tutti, vanta la collaborazione di nomi di spicco della scena indipendente italiana quali Hippo (Keaton), Carota (Lo Stato Sociale) e Cimini. Tratterà di problematiche e situazioni di difficoltà che coinvolgono molti giovani adulti del nostro tempo.
Un assaggio di questo disco ci viene dato dal singolo dal titolo ambiguo Vengo Subito, uscito lo scorso 4 ottobre per Manita Dischi, che ci ha deto il pretesto per scambiare qualche battuta con loro.
Ciao ragazzi! Incomincerei dall’inizio. So che vi conoscete da molto tempo. Quando avete deciso di intraprendere questo percorso musicale assieme?
Ciao! In realtà molto tempo fa, perché oltre a conoscerci da molto tempo, abbiamo condiviso anche diversi progetti musicali con altre persone. Quando l’ultimo di questi è arrivato alla fine, ci è sembrato naturale iniziare un altro tutto nostro.
Ormai è più di un anno che il progetto Benelli è partito. Qual è il bilancio che potete fare fin qui di questo progetto?
Ancora non è il momento di fare i bilanci, perché il progetto è fuori da gennaio, ma il disco uscirà soltanto a breve (il 29 Ottobre) e abbiamo fatto solo qualche live di presentazione, quindi vi rispondiamo tra un paio di mesi!
Come nascono le vostre canzoni? I testi sono scritti da entrambi? E per la parte musicale?
Ognuno scrive le proprie canzoni, sia il testo che la parte musicale, poi le fa sentire all’altro e quasi sempre viene cambiato qualcosa. Poi per questo disco ci siamo affidati anche a Fede Cimini per le strutture e per una revisione generale.
Il vostro ultimo singolo si intitola “Vengo Subito”, titolo dal significato neanche troppo enigmatico. Come è nata l’idea di questo brano e come è stata sviluppata?
È una storia vera, capitata ad uno di noi 2, quindi scriverci una canzone sopra è stata una logica conseguenza. In realtà dovrebbe essere naturale poter parlare di queste cose (come lo è stato per noi), ma spesso non lo è, da qui l’idea degli adesivi e della campagna Vengo Subito, come un nostro piccolo contributo per sfatare questo tabù ridicolo. Anche la produzione del brano è in linea con l’argomento e l’intenzione, perché abbiamo cercato di ricreare una situazione da bar, in cui tutti cantano e si divertono, ma senza bassi o batterie.
Concludo con una domanda ormai tipica delle nostre interviste. Noi siamo appassionati di musica dal vivo. Raccontateci l’emozione di portare i vostri brani dal vivo.
Senza dubbio è la parte migliore dell’essere musicista, con quell’ansietta che sale poco prima di salire sul palco, la paura che non ci sarà nessuno, il timore di sbagliare o di non piacere e poi bum, tutto finito. Una volta sul palco non conta più niente, ma si sta così bene da non volere scendere più, anche se ci sono 5 spettatori che nemmeno ti ascoltano. Anche perché oggi, da musicisti emergenti, non puoi permetterti di pensare solo alla musica, ma devi progettare tutto quello che c’è intorno, tra social, grafica, strategia, video… tutte cose che possono davvero farti scordare qual è il tuo vero lavoro e che sul palco improvvisamente scompaiono. Se invece ci sono tante persone che cantano le nostre canzoni non vi rispondiamo nemmeno, perché è davvero indescrivibile. Scusate il romanticismo.
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