Sonorità elettroniche e un pizzico di originalità
Recensione a cura di Davide Lucarelli
Signore e signori, vi presentiamo Primal Drives, il primo album full length della band elettronica milanese Lekka. Run Run Run è il primo brano ed io comincio a muovere la testa. Vi preannuncio che annuirò a ritmo per tutta la durata del disco. Domani vi renderò conto di quanti muscoli del collo doloranti potrò contare. Il secondo brano è Blow, sonorità da Chemical Brothers per portarci in un mondo elettronico e futuristico, per portarci nella My City di cui si parla nella traccia successiva. Qui la batteria si fa più incalzante e si va a toccare forse un po’ l’ambiente dei Prodigy. Il disco prosegue con Before You Go to Sleep, da ballare al centro della pista con il bicchiere in mano. Ci sono poi le voci modificate di Animals a richiamarci alla mente i lucidi caschi dei Daft Punk.
Il brano che ho apprezzato maggiormente dell’album arriva ora e si intitola Big Trouble in Little Sarpi: sonorità gotiche si intrecciano a beat anni ’80 per raccontare senza parole una misteriosa storia della periferia di Milano. Di gran lunga il brano più originale dell’album. Il disco prosegue con Svetlana, in cui le sonorità prettamente elettroniche lasciano intravedere uno spiraglio di graditissimo rock. Emergency torna prepotentemente alle sonorità elettroniche e precede il brano di chiusura Run Run Run (Final Theme) che chiude simbolicamente il cerchio raffigurato sulla copertina del disco.
Primal Drives è un album elettronico dalle sonorità internazionali che prende spunto da suoni già apprezzati per aggiungere qualche goccia di originalità che rende, nel complesso, piacevole ed interessante l’ascolto dei brani in esso contenuti.
What do you think?