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Quando ho incontrato TGP: Valentina Livi

“Nella mia scrittura le mie esperienze sono tutto, scrivo di come le ho vissute e di quello che mi hanno lasciato.”

Intervista a cura di Giorgia Groccia

“L’assurda felicità è l’accettazione di cose successe, della mia infanzia e delle mie perdite. È guardare indietro con un sorriso e non più con rabbia, dopo aver capito che sei la risultante di tutto il tuo passato. Per questo l’uso della parola “assurda”, perché è veramente strano, a volte, sentirsi felici nonostante tutto. E’ divertente, al limite della follia.”

Con queste parole Valentina Livi parla del suo primo singolo L’Assurda Felicità. Il brano racconta di quando, ad un certo punto della tua vita, guardandoti dal di fuori, realizzi di essere il frutto di tutte le esperienze vissute che, nel bene e nel male, hanno segnato la tua vita e sono il bagaglio fondamentale da portare con te nel tuo viaggio. Il brano è una ballata intensa segnata dalla voce tagliente di Valentina che guida l’ascoltatore in un crescendo di emozioni, come in un percorso di crescita.

Il brano, scritto da Valentina e arrangiato insieme al collega Davide Pagnani, è stato prodotto e masterizzato all’RHK Studio di Torino da Giuseppe Diana.

Noi di TGP abbiamo chiacchierato con l’artista, eccone il risultato:

 

Come mai hai scelto questo titolo, ovvero L’Assurda Felicità, per il tuo primo singolo?

Il titolo è la conclusione di ciò che descrivo nel testo. Pensavo a momenti passati e dolorosi, a mancanze, perdite e delusioni. Mentre scrivevo mi sono sentita risucchiare da un vortice di emozioni infinite, avevo raggiunto la pace dei sensi e per qualche secondo ho provato quella cosa che si prova raramente: la” felicità.”

Ho messo giù la penna e ho sorriso. Per questo “assurda“: non avevo scritto di cose belle eppure è stato uno dei momenti più belli della mia vita.

 

Quanto contano per te le esperienze passate all’interno della tua musica?

Io vivo nel passato, per ciò nella mia scrittura le mie esperienze sono tutto, scrivo di come le ho vissute e di quello che mi hanno lasciato.

 

Come Valentina si immagina tra 10 anni?

Ho il terrore del futuro, ci penso sempre, ma non ho mai risposte, quindi nemmeno per questa domanda.

 

 

Ci racconti il tuo sodalizio artistico con il produttore Francesco Tosoni?

L’ho incontrato durante le fasi del Tour Music Fest nel 2017 e mi ha mostrato fin da subito grande entusiasmo e stima per la mia canzone. Da li poi ci siamo scambiati email e siamo arrivati al punto di produrre il mio primo EP insieme.

 

Com’è nato il tuo desiderio e la tua esigenza di scrivere le canzoni?

Dopo l’esclusione da X- Factor quando avevo 17 anni. Durante gli Homevisit avevo il terrore di entrare, non mi sentivo pronta, non lo ero, non scrivevo, non suonavo, non ero niente, solo un bel talento. Quando non mi hanno presa ho iniziato a darci veramente sotto soprattutto grazie all’incontro con il mio socio Davide Pagnini, cantautore di Pesaro. Scriviamo insieme da quando ho 17 anni ed è la cosa più stimolante che mi sia mai successa.

 

 

Cosa pensi del dislivello numerico tra cantautori e cantautrici?

Fin dall’inizio dei tempi le donne non avevano il diritto di essere artiste e di esprimersi, tanto che a scuola si leggono e si studiano solo artisti maschi. Questo secondo me porta ad immaginarsi e a proiettarsi in modo diverso in base al genere, le donne al massimo cantano… e come cantano!!! Mina, Mia Martini, Ornella Vanoni.

L’uomo se non prende in mano una chitarra e scrive ciò che canta non ha senso, anzi è lui che deve scrivere per le sue donne: Gino Paoli, Fossati, De Andrè.

Ecco, penso sia un fatto di abitudine, che ora stiamo perdendo perché ci evolviamo e perché stanno uscendo delle cantautrici fortissime e anche le cantanti che prima cantavano solo ora sentono l’esigenza di scrivere.

Dobbiamo trovare anche noi i nostri simboli che rimarranno nella storia come grandi cantautrici, così che sempre più donne possano assorbire l’esempio, è fondamentale l’esempio.

Penso comunque che un uomo sensibile, come lo può essere un cantautore, possa essere molto molto forte e anche il timbro nel parlato di un uomo crea in me vibrazioni diverse da una voce femminile, più intense, ma questo è solo il mio gusto.

 

Progetti futuri?

-Arrangiare 3 brani, entrare in studio, registrare e far uscire altri singoli che vorrei presentare alla finale nazionale del Tour Music Fest il 7 dicembre.

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