Indie pop rock nostrano in salsa anglosassone.
Recensione a cura di Davide Lucarelli
Il suono dell’indie pop rock d’oltre oceano scorre nelle vene dei Ben&TheGiant, band piemontese, dalla forte vocazione live, che ha pubblicato lo scorso 29 novembre il proprio EP d’esordio, intitolato Human Trafic.
Il disco si apre con The Good Fortune, uno sfarzoso brano introduttivo interamente strumentale, sicuramente utile per introdurre l’orecchio dell’ascoltatore alle sonorità della band. Si prosegue con Stuck in My Head, brano fresco e pop, che sembra essere confezionato per feste in spiaggia piene di giovani universitari californiani. La spensieratezza estiva è però smorzata da Immaginary Love, il brano successivo. Ora il mio immaginario mi porta a un grigio pomeriggio di novembre, con la pioggia che batte sul vetro, una coperta sulle spalle e gli occhi sognanti. Arriva in effetti poi l’uragano, Hurricane, il brano che ho più apprezzato, con chitarre acustiche e suoni sintetici mai invadenti che compaiono al momento giusto per portare una melodia semplice, ma molto orecchiabile che accompagna tutto il brano. La traccia conclusiva si intitola Son of the Universe, caratterizzata da un rullante che non smette mai di pestare il suo ritmo, è la più combattiva e movimentata del disco.
Human Trafic è un EP pop rock molto curato nei suoni e negli arrangiamenti, che raggiunge pienamente l’obiettivo di presentare le sonorità e le capacità dei Ben&TheGiant. Ed è proprio intravedendo queste ottime capacità che sento di poter aspettarmi, con fiducia, nel futuro di questa band, qualcosa di più innovativo ed originale.
What do you think?