Cantautorato moderno con un velo d’autotune.
Recensione a cura di Davide Lucarelli
Giovanni Artegiani è un cantautore di Perugia. Il suo sound unisce l’uso dell’autotune a melodie cantautorali e testi che strizzano l’occhio al mondo emo. Il 21 febbraio scorso è uscito il suo primo EP, intitolato Luna.
Vita è il brano di apertura. Le melodie incalzanti su ritmi a tratti provenienti dall’hip hop e la voce di quando in quando velata da un filo di autotune sono il biglietto da visita perfetto. Segreto è caratterizzata invece da un arrangiamento pop rock e da un ritornello molto orecchiabile. Luna, la title track dell’EP, è una ballad struggente e malinconica. Rastrelli è la canzone con l’arrangiamento che preferisco. La melodia eseguita dalla tromba, che contrappunta la traccia vocale nel ritornello, mi ha particolarmente colpito. Dua Lipa, brano conclusivo del disco, è forse l’unica vera canzone d’amore. Parole dolci e dediche moderne (“sembri bella decisa, piccola Dua Lipa…”) sono accompagnate da una base derivata dal mondo trap.
Luna contiene brani interessanti, con una produzione moderna e accurata. Brani diversi fra loro, che mostrano varie sfaccettature e vari aspetti del promettente autore.
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