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Post Ascolto: Lowinsky in “Oggetti Smarriti”

Le chitarre vivono ancora.

Recensione a cura di Umberto Matera

No, le chitarre non sono morte: ce lo ricordano i Lowinsky nel loro primo album, Oggetti Smarriti, distribuito da Artist First per l’etichetta Moquette Records.

Il disco, nonostante sia totalmente scritto in italiano (la traccia 9 è l’eccezione) sono evidenti le matrici esterofile della band, che si rifà alle sonorità di Ash, Nada Surf, Heatmiser e soprattutto l’Evan Dando solista e leader dei Lemonheads.

 

 

Il disco parte abbomba con Coltelli, un brano rabbioso ricco di chitarre alla Anarchy in the UK che fanno da tappeto (o meglio, da cerotto) ad un amore sospeso fra sopraffazioni reciproche, piccole torture e una forte passione.

Con Seppuku, Carlo Pinchetti, autore e frontman, strizza l’occhio alla scena alternative italiana degli anni ’90 e viaggia nella mente di un aspirante suicida prima di accoltellare il mostro.

Parte e si sviluppa attorno ad una chitarra acustica in strumming Vacanza Paradiso, un canto di rassegnazione nei confronti di uno stato depressivo dal quale pare ormai impossibile evadere. L’arrangiamento semivuoto ci invita a concentrarci sulle parole del protagonista; alla fine dell’ascolto non si può non fermarsi a riflettere.

In Bandiera siamo ancora nella dimensione acustic rock e si ritorna a parlare d’amore: è uno sguardo al proprio passato, in particolare ad una storia conclusa dalla quale liberarsi per abbracciare una nuova libertà emotiva.

Lelaina (visi alla tv) ci riporta nel 1994: il brano è un up-tempo ispirato al personaggio di Lelaina Pierce del film Reality Bites, una ragazza che vuole introdursi nel mondo del cinema/televisione girando un documentario sui suoi amici, un gruppo di neo-laureati alle prese con le classiche difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. Visione consigliata per avere un’immagine concreta da associare al brano, che potrebbe tranquillamente far parte della colonna sonora del film.

 

 

2013 è una ballad che si apre con un arpeggio di coheniana memoria e racconta del vulcano di emozioni e pensieri che vengono evocati dalla nascita di una figlia; il genitore si mette in gioco assieme alla figlia, è al suo fianco e la sosterrà di fronte ai mille dubbi di fronte i quali la vita ci pone.

Con Vertigine vengono in mente le mille avventure che una coppia di amici può affrontare all’interno di una grande metropoli, fra nichilismo, chitarre acustiche, occhi neri e archi.

In Macigno viene descritto un grande atto di coraggio: il saper ammettere di essere invischiati in una relazione malata e la fermezza nel decidere di proseguire per la propria strada, che è sicuramente piena di grunge e chitarre crunchy.

L’ENNEMI è il tributo dei Lowinsky al poeta francese Charles Baudelaire: una guida sull’inarrestabilità del tempo condita magistralmente dal suono del violino di Daniela Fantoni.

L’album si conclude in maniera rassegnata ma enerigca con L.M.R., un brano potente che cita liberamente Il Paradiso perduto di John Milton e la sua Mano Rossa; uno sguardo amaro sulla contemporaneità fondata su scambi commerciali e rapporti di forza.

 

 

Oggetti Smarriti è produzione in puro stile nineties ben suonata che accompagna alla perfezione i testi malinconici riflessivi: ascoltato al buio è un disco che fa viaggiare la mente fra mille pensieri con buone possibilità di uscirne con un’idea nuova.

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