La descrizione della notte, un real blackmirror.
Intervista a cura di Giorgia Groccia
Una città distopica, una storia da raccontare, è proprio così che prende vita Nebbiosa, il nuovo disco di Davide Sciacchitano, in arte Nebbioso. Profondo Sonno è il singolo prescelto, la bussola, o meglio il faro che conduce i giochi all’interno della metropoli oscura e insidiosa. L’album, a metà tra ciò che è reale e la finzione scenografica descritta in diversi cult di fantascienza, non ultimo, il famigerato Blackmirror, affronta la diatriba sull’intelligenza artificiale e il controllo dei nostri dati da parte di aziende e governi. L’accento è posto maggiormente sul bisogno di ritornare ad essere umani, a partire dal sentimento ancestrale per eccellenza: la paura. Il suono del basso ci introduce a un brano misterioso ma anche rivelatore, dalle sonorità che portano con sé qualche reminiscenza del Bristol Sound. Una narrazione dai molti livelli, anche musicali, che si incentra intorno alla figura enigmatica della sedicenne Nebbiosa, vittima sacrificale ma capace di mostrare virtù da combattente.
Noi di tgp abbiamo chiacchierato con Davide, eccone il risultato:
“Profondo Sonno” è il singolo scelto per accompagnarci in una metropoli oscura e piena di segreti. Ci racconti la genesi del brano?
Il brano nasce armonicamente attorno a un giro di basso che compie un cerchio, tornando sempre a casa. A questa struttura si aggiunge in coda una ripresa del tema dell’album, eseguito dal violino. Ma è il testo a dare una caratterizzazione particolare; mi sono immaginato la protagonista della storia di questo concept, una sedicenne di nome Nebbiosa, di fronte all’autorità del padre, che qui è un sindaco che non si fa scrupoli pur di arrivare al proprio obiettivo di avere cittadini dotati di intelligenza artificiale. Come ci si sente quando è il momento spezzare le catene del passato perché è giunto il momento di prendere in mano la propria vita? Allora ho creato questa immagine che lei canta “Davanti a te mi sento piccola, nel tuo palazzo, dentro il mio stomaco”.
Com’è nato il progetto “Nebbioso” e come si compone la band che ne fa parte?
E’ nato dal mio desiderio di dare forma ad un paesaggio sonoro, di abitarlo e viverlo fino in fondo, un ambiente brumoso dove la nebbia impaurisce e allo stesso tempo avvolge e protegge; una comfort zone che a volte è necessario valicare per potersi evolvere. Per farlo ho chiamato a raccolta i musicisti che più stimo, ma la band non è mai esistita in fase di registrazione, sta nascendo ora che ragiono sulla possibilità di presentare il progetto dal vivo, se mai sarà possibile…Michela Grena, una delle voci femminili più interessanti in Italia, ha interpretato il personaggio di Nebbiosa, ne è nata un’alchimia particolarissima, la sua anima dub e soul avvicinata a sonorità più artificiali ha dato calore al quadro.
Nella narrazione del brano vi è un piglio assolutamente dark e narrativo, come mai?
Dark credo dipenda dalle ispirazioni della Milano descritta da Pasolini in La Nebbiosa, il racconto notturno di una città violenta dove i grattacieli sono cristalli nel buio. Lo stile narrativo dipende dal fatto che non ho avuto la sensazione di lavorare ad 11 brani, ma ad un’unica opera, 11 frammenti di un’unica storia, dal ritrovamento in strada di una bambina ancora in fasce,la sua crescita individuale, la maturità sociale e infine… Beh.. non posso dirvi tutto!
Quali sono i tre artisti che ti hanno cambiato la vita e perché?
Domanda difficile… Sono tanti quelli che hanno cambiato la mia vita in piccola o grande misura, per dire del più recente: mi sono innamorato della scrittura di Franco126, abilissimo nel disegnare quadretti accomunati dalle stesse tonalità, e questo è un cambiamento piccolo: con lui ho sorriso e mi ha scaldato in un momento freddo. Ma forse quelli più decisivi sono stati quelli dell’adolescenza, come Doors, Led Zeppelin, Beatles, Rolling Stones e Black Sabbath, per la capacità di creare speciali alchimie sonore, poi gli italiani Tenco, De André, Battisti, Battiato, Gaetano, Graziani per la genialità melodica, e poi gli Area.
Quando cesserà questo momento buio per la musica live, dove ti piacerebbe portare il tuo album live?
Mi piacerebbe suonarlo a Milano, Bologna, Venezia, Alghero e Catania, le città più nebbiose d’Italia.
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