Verde speranza.
Recensione a cura di Davide Lucarelli
Verde è il secondo album di Jesse The Faccio, uscito per un ensamble di etichette (Mattonella Records, Dischi Sotterranei, Pioggia Rossa Dischi e Vaccino Dischi) lo scorso 13 marzo. Il verde è un colore che nella nostra tradizione comunica serenità, benessere, tranquillità e, in genere, è legato al concetto di speranza. E’ proprio questo sentimento, forse l’unico sentimento umano positivo legato all’ignoto, il protagonista di questo disco.
Verde è essenzialmente un doppio EP diviso da un brano strumentale (Verde pt.2). Il primo EP, formato dalle prime 5 canzoni, è un disco punk, un disco di quel punk anni ’70 in cui i giovani non vedevano luci nel proprio futuro e urlavano una speranza disillusa accompagnati da riff ossessivi di chitarre distorte. Il secondo EP, formato dalle tracce che vanno dalla 7 alla 11, canta invece una speranza un po’ più sognatrice, quella forse più autentica, quella che accompagna la rassegnazione di chi non ha mai pensato che arrendersi fosse un’opzione. Questa speranza è raccontata con suoni più ricercati, meno aggressivi e complessivamente più vicini al moderno.
Verde è un disco che disegna due facce del concetto di speranza: la sua perdita e il suo ritrovamento. E’ un disco uscito in un momento storico in cui questi due poli opposti convivono inseparabili, come in una calamita di sentimenti, un momento in cui forse, ascoltare la musica è uno dei pochi appigli a cui aggrappare la nostra speranza.
What do you think?