Home version acustica dell’ultimo singolo di Larèt.
“Le bombe a mano, che fanno male come quando ci abbracciamo”: mai nessuna frase fu tanto coerente e giusta citata oggi, durante la nostra quotidianità priva quasi del tutto di abbracci e contatto fisico. Larèt sceglie di riproporre il suo ultimo singolo edito Romolo Dischi e distribuito da Pirames International ormai alcuni mesi addietro, in versione acustica accompagnato da un video particolarmente fisico ed espressivo. L’eleganza conferita al corpo accompagnato da parole taglienti ed avvolgenti in egual misura, divengono il mantra essenziale del brano svestito dai synth e ricoperto da nuove sensazioni nude e crude.
Larèt nasce in un giorno d’estate trenta anni fa, già con la voglia di cantare.
Nel 1993 compie 4 anni e sua madre le regala un microfono giocattolo tutto giallo, così ha inizio la sua carriera: canta sul tavolo della cucina dei suoi nonni durante le cene di Natale, canta ai compleanni, canta mentre accompagna sua madre a fare la spesa, canta in bicicletta e sulle giostre. La nonna le regala le prime lezioni di voce. Allora canta in motorino, mentre va a lezione, canta durante e canta nel tragitto verso casa. Canta a ricreazione, canta mentre dà il suo primo bacio. Gira per l’Europa e canta, canta nei locali, nelle piazze, negli hotel e pure nelle strade e sui marciapiedi. Torna a Roma e si laurea in Recitazione, per gioco.
Nel cassetto, assieme ai sogni, Larèt conserva fogli e parole, testi e note musicali.
Apre il cassetto, allora, e decide di dare voce ai suoi desideri.
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