“Questo brano racconta una tregua firmata col sangue tra due parti che devono per forza convivere sotto lo stesso tetto.”
Intervista a cura di Giorgia Groccia
“Uno contro uno” è il primo singolo di Cane Sulla Luna, il progetto cantautorale di Nicola Pressi, aggiudicatosi la vittoria del Premio InediTO per la sezione “Testo Canzone”, nel 2019. Il brano cavalca direzioni introspettive e profondamente scandagliate, scava affondo nel bipolarismo che accerchia la natura dell’essere umano, mettendo letteralmente a nudo se stesso come fosse termine di paragone (e somiglianza) con gli altri. Le due entità che vivono, coesistono e, alcune volte, si scontrano dentro noi, vengono descritte, cantate, messe in musica, in un brano delicatissimo e al tempo stesso acuminato.
Raccontaci com’è nato il tuo ultimo singolo, UNO CONTRO UNO.
Al pari di tutte le altre canzoni, so perfettamente quando è finita, ma non so quando sia nata; prendo appunti continuamente, sulla mia Moleskine, sul cellulare, su pezzi di carta messi da parte, ogni tanto provo a fare ordine e, più o meno un anno fa, mi sono accorto che la metà dei pensieri era scritta da una mia versione irrispettosa, irresponsabile e viziosa, alla quale rispondeva, simmetricamente, un’altra versione, più ligia al dovere, tendente alla programmazione e pacata.
Questi due sotto-ego hanno cominciato a parlarsi, poi a prendersi in giro e infine a fare a botte. Alla fine hanno trovato un accordo per cui l’uno prometteva all’altro di prendersi il tempo per fare una sola cosa alla volta e goderne. Diciamo che questo brano racconta una tregua firmata col sangue tra due parti che devono per forza convivere sotto lo stesso tetto.
L’introspezione è parte predominante della tua poetica. Ci racconti il tuo personale parere a riguardo? Cosa pensi debba davvero spingere qualcuno a voler scrivere?
L’unica cosa che può spingere qualcuno a voler scrivere è l’urgenza stessa di farlo; tutti gli argomenti, le idee, le immagini…..hanno identica dignità, ma le parole che li descrivono prendono forza solo se non si può fare a meno di tirarle fuori (per fare a meno intendo proprio non pensare ad altro che a quello specifico argomento, rimanendo svegli la notte e alienati di giorno). Solo così un brano raggiunge quella credibilità che arriva a chiunque, a prescindere dai gusti e dal background.
Nell’ultimo periodo, anche come reazione al passato, mi sono guardato dentro, con crescente sincerità, e sono emerse queste due personalità contrastanti ma che, come un quadro impressionista, da lontano rendono molto bene insieme.
Il brano racconta due facce della stessa medaglia, due lati inscindibili della tua persona. Come condivi con i due lati di te?
“E’ tutto un equilibrio sopra la follia” cantava Vasco….. queste sono solo due delle tante facce di me stesso, che in quel momento di vita hanno urlato un pò più forte delle altre, perciò le ho sentite forte e chiaro.
Sono estremamente convinto della frammentarietà del nostro ego, che genera diverse attitudini, comportamenti a seconda dei contesti, delle persone; insomma, Pirandello aveva ragione quando affermava che ognuno di noi è contemporaneamente l’atteggiamento attuale e la somma di tutti gli altri atteggiamenti potenziali. E’ una roba da uscirne pazzi al solo pensiero di controllarla, ed è per questo che ho deciso di mollare le briglie e raccontare quello che succede.
Quali libri, film e album ti hanno fatto compagnia durante il periodo della quarantena?
Libri: “Lo straniero”, “La peste” di Albert Camus, “Pastorale americana” di Philip Roth
Film: “Parasite” di Bong Joon-ho, “Twin Peaks – Fuoco cammina con me” di David Lynch tra i più incisivi, poi tante serie piene di sangue, armi e risse.
Quali sono i tuoi obiettivi nell’imminente futuro?
Quelli di sempre, capire come si fa ad essere felici, ricominciare a suonare, amare possibilmente tutti.
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