Post Ascolto: i Non Voglio Che Clara in “Superspleen Vol.1”

I Non Voglio Che Clara e l’onda giusta.

Recensione a cura di Davide Lucarelli

Io sostengo sempre che le mode si debbano dettare, non seguire.

L’attività artistica è come quella di un surfista, puoi cercare di inseguire l’onda che si sta già formando, quella bella alta, e cercare di buttartici sopra per qualche fugace secondo, prima di andare a cercartene una nuova, oppure continuare per la tua strada, magari scommettendo su quell’ondina in lontananza, che si vede a malapena e che poi potrebbe diventare il cavallone migliore del decennio (a fronte di migliaia di ondine flop).

I Non Voglio Che Clara su questo aspetto, sono stati un pochino sfortunati: erano pronti per l’onda giusta, quella dei Baustelle, di Brunori SAS, de I Cani, ma sono scivolati sul più bello e sono riusciti a risalire sulla tavola solo ora, con l’onda che ormai va ridimensionandosi, rischiando di sembrare, a torto, uno dei tanti surfisti che inseguono.

A quasi sei anni di distanza dal loro ultimo album, tornano ora, i Non Voglio Che Clara, con Superspleen Vol.1, un album bello, un album indie. No, no, non dell’indie che stai pensando, ma di quell’indie vecchia scuola che si confondeva con lo strascico del rock alternativo, senza abusi di sintetizzatori e di suoni pop, di quell’indie in cui un testo diretto e descrittivo della realtà in maniera quasi poetico-letteraria, è imprescindibilmente unito a melodie mistiche e accattivanti, di quell’indie in cui si componevano le canzoni in garage sognando di suonare all’associazione culturale del paese, non al Circo Massimo.

Superspleen Vol.1 sono dieci tracce di questa fattura, dieci brani con cui la band bellunese ci riporta a una decina di anni fa, quando il MI AMI stava appena nascendo, quando i Thegiornalisti suonavano al Circolo degli Artisti, quando Charlie faceva surf. Bei tempi! Grazie ragazzi, attendiamo il volume 2.