Alessio Ciccolo, classe ’91, è un cantautore calabrese di stanza a Bologna.
Già voce e chitarra di progetti alt-rock della scena cittadina, a partire dal 2017 si concentra su un progetto cantautorale le cui canzoni traggono ispirazione dall’esperienza dei fuorisede e dal distacco dal luogo natale.
Tra l’autunno 2019 e la primavera 2020 pubblica i singoli Mi Tengo e Lavanda e avorio, decide poi di pubblicare in piena estate un brano intimo e malinconico che riporta la mente alla riviera romagnola, il titolo è La marina.
Il nuovo singolo di Alessio Ciccolo è uno dei primi testi che il cantautore ha scritto nel corso della sua permanenza in Emilia Romagna: nello specifico racconta le suggestioni evocate da una ordinaria giornata al mare in una località della riviera.
Le comuni azioni del relax balneare descritte nel ritornello (gambar, ureda e marloz sono gli equivalenti romagnoli di gambero, orata e merluzzo) sono filtrate dagli sguardi di generazioni diverse: i ricordi estivi dell’infanzia, le ambizioni di un giovane alle soglie delle vacanze, la nostalgia del passato di un uomo di mezz’età.
Il brano è stato prodotto da Alessio Ciccolo con la supervisione di Gabriele Confaloni, registrato da Andrea Turone presso il Turo Studio di Bologna, mixato e masterizzato presso il MushRoom Studio di Michele Postpischl.
All’arrangiamento della canzone hanno collaborato Gianmaria Pace (batteria), Paolo De Matteis (Tastiere, Synth), Tiziano Musolino (chitarre) e lo stesso Andrea Turone (basso).
Il testo e l’arrangiamento raccontano in maniera inconsueta i dettagli di una giornata al mare, in linea con la bizzarria di questa estate post lockdown: di conseguenza anche la scelta del videoclip segue questa direzione, la cui regia viene affidata ai giovani videomaker Carlo Junior Sanabria e Vittoria Torresi.
Se nella canzone l’intreccio è affidato agli sguardi di tre generazioni diverse, nel corso del video due ragazzi simulano una spiaggia sul tetto di un palazzo. L’atmosfera delle scene è sospesa così come è sospesa la socialità in questo difficile periodo, e la distanza tra i due può assottigliarsi solo con il ricordo comune del mare.
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