“Il brano nasce anche da una pace e una serenità che mi accompagnano in questo periodo.”
Intervista a cura di Giorgia Groccia
Alessandro Domenici, in arte Guzzi, è un delicato cantautore originario di Camaiore, in provincia di Lucca. Tra un buon calice di vino in compagnia della fidanzata e camminate sulle Alpi Apuane (sì, abbiamo spiato il suo profilo Instagram), Guzzi ci restituisce un ritratto leggero ma impegnato della vita vera, quella vissuta ogni giorno tra il lavoro, la famiglia e gli affetti. Un carattere dolce e gentile, quasi d’altri tempi.
Dopo il primo singolo Lampioni che ha toccato i 26k su Spotify, seguito da 24 Ore che ha superato i 28k, Alessandro ci augura di trascorrere una bella giornata spensierata con Domenica, singolo positivo che ci introduce alla vita post-pandemia con quella serenità che molto ci serve.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Raccontaci della scelta del nome Guzzi, è semplice quanto originale e fa pensare all’aria fresca sul viso, simbolo di libertà. Ci siamo avvicinati?
Ciao ragazzi! Vi siete avvicinati tantissimo! Il nome Guzzi è ripreso proprio dalla mia prima moto, una Guzzi V35C. Volevo un nome che desse proprio l’idea di libertà, di un qualcosa che si muove senza dare troppe spiegazioni o seguire troppo le regole. Da qui, Guzzi.
Il tuo ultimo singolo “Domenica” rappresenta un bellissimo momento di relax “metti una domenica, in macchina la musica” come viaggiare senza meta e senza paura di perdersi. Ti è realmente capitato oppure più che altro rappresenta uno stato interiore di pace e serenità che ti accompagna?
Direi che la verità sta nel mezzo. Mi è capitato di perdermi in giro per la Toscana insieme alla mia ragazza, perché i giorni liberi che preferiamo sono quelli in cui si parte senza una meta. Però il brano nasce anche da una pace e una serenità che mi accompagnano in questo periodo.
Se ti dovesse capitare di suonare su un palco con un cantante o con un gruppo attuale, chi ti piacerebbe che fosse?
Rispondo senza troppi giri di parole: i Canova. Mi piacciono veramente tantissimo!
Qual è il live al quale hai assistito che ti è piaciuto di più?
Ho visto molti concerti, ma se ne devo indicare uno solo scelgo Fabrizio Moro al teatro Romano di Fiesole. Una botta emotiva allucinante.
Quale artista del passato credi fosse sottovalutato e quale sopravvalutato, se ci sono?
Per me un artista che è stato sottovalutato è Samuele Bersani, anche se non è un artista del passato.
Uno che invece mi emoziona poco è Battiato, ma è una cosa del tutto soggettiva.
Non lo definirei sopravvalutato, ecco.
Data il tuo attuale successo in streaming ( in totale più di 50k) avrai sicuramente in mente altri progetti. Ce ne puoi parlare?
Sono molto contento di questi risultati, anche se non sono tutto.
Penso che quando uno è contento di quello che ha scritto il risultato conti relativamente.
Per il futuro posso dirvi che sto continuando a scrivere e che insieme a Mirko Mangano stiamo valutando quale singolo far uscire.
Cosa ti auguri per il futuro?
Per il futuro mi auguro di scrivere ancora molto!
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