“Dietro questo significato si cela un messaggio di speranza e di rinascita personale.”
Intervista a cura di Davide Lucarelli
È disponibile dal 29 gennaio in streaming e digital download Senza (Trident Music/Polydor), il nuovo singolo di MANINNI.
È un nuovo inizio per Alessio Mininni, alias MANINNI, che, dopo un lungo viaggio introspettivo, torna con un brano dalla scrittura coinvolgente e delicata.
Romantico e passionale com’è, Maninni parla alla gente comune, a tutti quei ragazzi che, come lui, sentono ancora vivo il potere forte dei sentimenti e si stupiscono per l’amaro in bocca e il fiato sospeso di un’ultima parola non detta. Senza è composto interamente, testo e musica, da Maninni, con la produzione di Diego Calvetti e mix e master di Pinaxa.
Ciao Maninni! Per cominciare raccontaci la nascita del tuo progetto. Come è iniziato tutto? E cosa è cambiato oggi rispetto al tuo esordio?
Ciao a tutti! È nato tutto dopo diverse delusioni, non riuscivo a trovare la mia strada e molte volte ho pensato che fossero gli altri a non capirmi. Oggi posso dire che questi momenti mi hanno aiutato a capire quale potrebbe essere la direzione giusta.
Rispetto al mio esordio posso dire di esser cresciuto, ho cambiato il mio approccio con la musica ed ho scavato a fondo in me stesso per capire cosa voglio raccontare e come.
A proposito di origini, sei pugliese. Se penso alla musica che mi piace proveniente dalla Puglia, penso a Modugno, Diodato e Negramaro. Quali sono, invece, per te, i tuoi conterranei da cui trai ispirazione?
Modugno è sicuramente uno dei cantautori che stimo in assoluto. I Negramaro ed Ermal Meta hanno contribuito molto nella mia crescita artistica. Da una parte lo spirito rock della band e dall’altra l’anima leggera dei testi di Ermal Meta. Il loro successo mi dà la forza di credere e di provarci sempre. D’altronde questa bellissima terra è fonte d’ispirazione per i paesaggi magnifici che ci regala.
“Senza” è il tuo nuovo singolo. Parla di una storia d’amore finita improvvisamente, senza preavviso. Dai facciamo un po’ di gossip. E’ autobiografica? Oppure parli per sentito dire?
Non è un testo autobiografico, ma è un testo ispirato da un film che mi ha colpito molto. Mi ha fatto riflettere su ciò che può mancarci di più dopo la fine di una storia d’amore. Dietro questo significato si cela un messaggio di speranza e di rinascita personale.
Che cosa ci dobbiamo aspettare dopo “Senza”, dai parlaci un po’ del tuo futuro.
Stiamo lavorando a questo progetto con molto entusiasmo e voglia di fare musica. In questo periodo ho scritto tanti brani, sicuramente un prossimo singolo e dopo chissà… magari un ep. Come si suol dire: chi vivrà vedrà.
Domanda finale, come al solito, per me, a tema concerto (ahimè!). Che cosa ti manca di più dei concerti? Che cosa sogni per il tuo primo concerto in condizioni “normali” (io ci spero ancora che torneranno)?
Ti sembrerà strano ma quello che mi manca di più dei concerti (da spettatore) sono le lunghe attese fuori uno stadio, o palazzetto. Quelle attese interminabili, tutti ad aspettare l’inizio.
Sogno sicuramente tanta gente che si emoziona e canta le mie canzoni. Vorrei iniziare dai piccoli club, per conoscere e guardare i volti di chi ascolta i miei pezzi.
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