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Alessio Alba e il ritorno degli anni ’80 | Intervista

Gli anni ’80 come punto di svolta della musica POP.

Di Davide Lucarelli

Ah ha è il singolo d’esordio di Alessio Alba, un invito a non prendersi troppo sul serio. Disponibile dal 7 maggio in radio per Noise Symphony Music (distribuzione Pirames International), il brano è prodotto da Andy Milesi e finalizzato da Francesco Tosoni.

Ah-ha parla della difficoltà e dell’ineffabilità del parlare dovuti all’imbarazzo dei primi incontri (nel caso di Alessio i primi appuntamenti con le ragazze). Le strofe rappresentano quei momenti in cui non si sa cosa dire, finché non ci si rende conto che parlare non serve. Ed è per questo che il ritornello è senza parole, perché spesso le parole non servono.

Abbiamo avuto l’opportunità di fare qualche domanda ad Alessio ed ecco qui sotto cosa ci ha rivelato sul suo progetto.

Ciao Alessio! Innanzitutto vorrei chiederti di parlare del tuo progetto musicale. Come hai deciso di tradurre la tua passione per la musica in qualcosa di concreto?

In realtà è stato un piccolo salto nel vuoto, spronato da tutte le persone vicino a me che mi hanno spinto fortemente a fare miei primi concerti e mi hanno iscritto (a mia insaputa) al Tour Music Fest 2019. Non smetterò mai di ringraziarli, perché mi hanno aiutato a capire che la passione che sentivo dentro era troppo forte perché rimanesse solo una passione.

Il tuo nuovo singolo si intitola “Ah-ha” e, sinceramente, la prima domanda che mi balza in testa è: c’entra qualcosa il gruppo di “Take on Me” o è solo un mio film mentale?

C’entra assolutamente. Il mio voleva proprio essere un omaggio agli A-ha, quando ho scelto il titolo prendendo spunto dal ritornello non potevo fare altrimenti. Ho voluto giocare con un parallelismo tra la ritmica di Take on me e la ritmica di “Ah-ha”, specialmente nell’intro di batteria.

Ho letto dalla tua descrizione su Spotify che ti ispiri al Pop anni ’80. Cosa ti piace in particolare di questo genere? Pensi che questo sound abbia ancora qualcosa da dire?

Mi piace la totale sperimentazione inserita all’interno di un genere che è pensato per il grande pubblico. Credo che sia stato un punto di svolta nella musica, soprattutto per l’avvento dei synth. Adesso sta avendo (per fortuna) un nuovo momento di forza, grazie all’avvento di serie sullo stile dei film anni ‘80 e credo che le possibilità offerte da questo genere siano ancora molte.

Cosa ci possiamo aspettare da Alessio Alba in futuro?

Possiamo aspettarci tanta nuova musica che scalpita nei box ed è pronta a uscire, ma non so bene neanche io cosa aspettare da me stesso, soprattutto se penso che due anni fa non avevo ancora mai fatto un concerto da solista!

Ultima domanda come sempre nel segno del live: ci racconteresti il tuo rapporto con la musica dal vivo, sia come protagonista che come spettatore?

Il live credo sia il mio centro, la cosa che più mi piace fare e che spero di tornare a fare presto. Non sono un assiduo frequentatore di grandi concerti per motivi economici, ma credo che un concerto in più (fatto o visto) possa essere solo un arricchimento.

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