Bounce Back è un album composto da dieci brani, ognuno di essi capitolo di un racconto di rinascita. Il sapore è quello di un pop/rock melodico, più aspro o più spensierato ove necessario, saggiamente variegato a seconda dello scopo. Le sonorità non nascondono un affetto per la musica internazionale degli anni 80 e 90, seppur piene di modernità; la scelta dell’inglese rimarca questo tracciato, mirando infatti ad un inserimento in quel contesto che dominava alla fine del secolo scorso. Definibile un concept, il suo filone narrativo si sviluppa dal negativo al positivo toccando, step by step, precisi spaccati emotivi, accompagnati da un contesto musicale molto codificato a livello emozionale. Lungo tutto il tragitto la storia si muove su più livelli di profondità, dalle viscere alla superficie più spiccia dell’individuo, finendo anche tra l’onirico e il soprannaturale, forse. Se da una parte c’è l’”Io”, dall’altra c’è il “Non Io”, inteso per quello che si pone ad ostacolo dell’essere umano. Gli artisti la chiamano ombra, ma concretamente è tutto ciò che limita, soffoca la felicità e realizzazione. Insicurezza, debolezza, apatia, inettitudine, ansia, depressione, dipendenze, sono lì ad offrire un caldo e facile riparo, ponendosi a scorciatoia, facendo lentamente e pericolosamente abbandonare la voglia di star bene. Con la loro musica, il duo vuole porgere una mano, dare una scossa: il tempo è troppo prezioso per essere gettato al vento.
Spiegano a proposito del loro album d’esordio: «In un mondo che lega e slega individui allo stesso tempo, in un mondo in cui dimensioni reali e virtuali si intrecciano quasi fondendosi, l’essere umano deve trovare il coraggio di guardarsi dentro. Non siamo immortali, non siamo perfetti, non siamo infiniti. Forse fa paura, ma ancor di più dovrebbe farlo lo scivolare insulso del nostro tempo, dei nostri talenti, della nostra felicità».
Biografia
Tutto inizia con un aperitivo a Milano, era il 2019. Diversi spunti in comune e la voglia di fare musica; così Luca e Roberto danno vita ai Bounce Back, scegliendo un nome che vuole trasmettere idea di cambiamento, lavoro su sé stessi, introspezione e intraprendenza. Decidono di scrivere in inglese, perché è così che sentono di esprimersi al meglio, come i loro idoli rock anni 80’ e 90’, da Bryan Adams a Chris Cornell. La loro musica è un qualcosa di moderno, diretto, semplice, ma allo stesso modo profondo e contorto; il sapore è quello del rock “analogico”, ma l’aspetto è di certo moderno. Ora, a distanza di due anni dall’incontro, esce finalmente il loro primo album, Bounce Back, composto da dieci brani, ognuno dei quali capitolo di un racconto di rinascita. Con quattro singoli all’attivo e uno in uscita dopo l’album, i due ragazzi sono pronti a farsi conoscere suonando il più possibile dal vivo, determinati a far conoscere a tutti la propria arte.
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