“Oasi” è l’inizio di una storia in vari atti che porterà a conoscere Elle, la maschera protagonista, il suo mondo, le sue paure e le sue emozioni, che sono poi quelle che ognuno di noi deve affrontare. “Oasi” tenta di addensare tutta la tradizione del Pop britannico e del movimento “dreaming” così cara al duo e di avvicinarsi ad una lirica più intima e introspettiva. Per lui (la maschera Elle) e per la band la musica è due cose (scordate il classico “bisogno di esprimere l’arte che ho dentro”): un mezzo per riempire il baratro dell’autostima grazie al palco e un tentativo per cercare di elaborare e sintetizzare la nostra evoluzione quotidiana.
Sono inoltre in lavorazione altri due progetti, tutti prossimamente in uscita con l’etichetta Le Stanze Dischi.
Vi presentiamo il video di “Oasi” in anteprima.
Lamponi di Piombo è un esperimento dalle origini complicate: dalla Liguria alla Calabria, dal Veneto alla Sicilia, ci si ritrova nelle vie di Firenze, dove la band nasce ufficialmente nel febbraio 2020 con l’intenzione di coniugare le esperienze musicali più variegate. Dai ritmi e dalle atmosfere dance, alle esperienze maturate anni prima nei templi della musica indie britannica, il tutto con un comune interesse per la musica elettronica e una spiccata predilezione per la forma della canzone pop. Dai metodi di registrazione più disparati e dagli strumenti più assurdi, durante il primo lockdown, prende forma, insieme ad altre canzoni, il loro primo singolo. Tritolo, pubblicato il 5 Marzo 2021, è l’inizio di una storia in vari atti che porterà a conoscere Elle, la maschera protagonista, il suo mondo, le sue paure e le sue emozioni, che sono poi quelle che ognuno di noi deve affrontare. Dopo l’esperimento del singolo “Fast Food”, pubblicato ad Ottobre, il passo successivo è “Oasi”.
Nata dal desiderio di esorcizzare la rottura del rapporto complesso raccontato già in “Tritolo”, “Oasi” tenta di addensare tutta la tradizione del Pop Britannico e del movimento “dreaming” così cara al duo e di avvicinarsi ad una lirica più intima ed introspettiva. Per lui (Elle) e per la band la musica è due cose (scordate il classico “bisogno di esprimere l’arte che ho dentro”): un mezzo per riempire il baratro dell’autostima grazie al palco e un tentativo per cercare di elaborare e sintetizzare la nostra evoluzione quotidiana.
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