Fuori da venerdì 18 febbraio 2022 su etichetta Mescal La droga, il nuovo singolo di Pianista Indie che segue il precedente singolo “Patagonia“. Si scrive Droga, si legge Passione.
Archi, grilli e pianoforte.
Compagni di viaggio per parole che disegnano un quadro ricco di citazioni, grondante di dettagli trasportati dal quotidiano all’infinito; uno di quelli che guardi e riguardi per trovare il particolare che – forse – prima ti era sfuggito. Mai come per questa canzone è importante il testo, scritto e cantato da Pianista Indie, uno dei cantautori in assoluto più interessante della scena contemporanea, qui con un registro vocale inaspettato.
Come sempre, ne abbiamo approfittato per fargli qualche domanda.
1. Cosa ti ha portato, all’epoca, a nascondere la tua identità?
È nato tutto per gioco. Quando ho pubblicato la prima canzone di Pianista Indie ho usato come cover una foto scattata in un ospedale, quindi senza mostrare il volto. Poi anche nei 2 singoli successivi non ho mostrato la mia faccia. Poi è arrivata la casa discografica e abbiamo deciso di continuare per un po’ così ma in realtà non vi era la volontà di nascondere nulla, anche perché dal vivo è impossibile suonare con una maschera in faccia. Diciamo che la maschera è diventata un simbolo.
2. Che poi, anche adesso, sembra veramente difficile anche solo collocarti geograficamente in Italia. Hai voglia di svelarci anche quest’altro mistero?
Ti dirò che vivo sul mare. Ed il mare è il non luogo per eccellenza, perché chi vive sul mare potrebbe vivere ovunque, a patto che il mare sia lì. Sono comunque nomade, dipende dal periodo dell’anno. Da dove mi portano le cose. Vivo molto all’estero. Talvolta in Camper. In modo rarefatto.
3. Tra le tue collaborazioni recenti anche quella con i Legno. Com’è andata? Vi siete scambiati le maschere?
Più che le maschere ci siamo scambiati parti di canzoni. Abbiamo scritto “Lucio Dalla” praticamente su whatsapp. È stato un procedimento molto interessante. Il gioco è andato avanti per quasi tutta l’estate, fino a che la canzone non ha preso forma. Decine di vocali e messaggi scritti. Situazione molto particolare. Mi sono trovato bene con loro. Li saluto.
4. Si può essere cinici e romantici insieme? Come?
Odio quell’atteggiamento di ostentata indifferenza e disprezzo nei confronti di valori morali e sociali, quindi odio il cinismo. Però devo dirti che anche il romanticismo esasperato mi mette a disagio. Quindi l’equilibrio è di certo la soluzione ma non l’equilibrio tra cinismo e romanticismo, perché non le riconosco come mie modalità, quindi non ho voglia di ragionarci troppo su. Il romanticismo letterario invece mi affascina e anche molto.
5. Di cosa parla il tuo nuovo singolo “La Droga”?
Di passioni e decadenza. Decadenza dell’individualismo. È una canzone generazionale. Se non la capisci vuol dire che sei distante dalla mia generazione. Se te la spiego troppo mi sento fuori fuoco, perché le canzoni non possono essere spiegate.
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