Esce, venerdì 25 febbraio 2022 per Le Stanze Dischi, Frigo Vuoto, il singolo di debutto dei Moscova. Un brano nato quasi per caso dedicato a tutti i fuorisedi e indie-lovers che hanno il frigo vuoto e poche idee per la cena. Ciò che esprime però non è univoco, il brano può raccontare la vita, o uno, o più giorni di essa, in cui un turbinio di eventi inaspettati prende il sopravvento e le cose non vanno come ci si aspetta; a volte la voglia di agire manca o semplicemente si è troppo stanchi per combattere una battaglia in cui non si crede più. Altre volte invece si fa parte “dell’altro lato della luna” che ha la voglia di vivere necessaria per “partire all’improvviso per Miami”.
Il brano può raccontare una storia d’amore in cui i due amati sono troppo “distanti” tra di loro nonostante siano uniti, la voglia di rimettersi in gioco, giorno dopo giorno, ripartendo da un Lunedì qualsiasi per riprendersi in mano la propria vita, ferma ormai da troppo tempo in coda in tangenziale. Le chiavi di lettura son diverse, e perché no, quella ragazza può rappresentare la dualità della vita di ognuno di noi, che ci porta ad affrontare momenti di sconforto intervallati a momenti di felicità.
Noi abbiamo deciso di scambiare quattro chiacchiere con loro
– Quando avete scelto di dedicare un brano ad un “frigo vuoto”? Si tratta davvero solo di questo?
La chiave di lettura di frigo vuoto è molteplice. Come in tutti i pezzi di Moscova ognuno può leggerci una propria storia. Il brano nasce anche qui come tutti i brani dei Moscova da storie o eventi di vita reale in cui poi si possono trovare mille interpretazioni più o meno profonde
– Come nascono i Moscova e perchè si chiamano come una fermata delle metro di Milano?
Sono una di quelle band nate per caso originariamente da Stefano e Giuliano a cui poi si aggiunge Domenico. Moscova nasce perché il nome originale della band non piaceva molto ai nostri produttori quindi abbiamo deciso di cambiarlo e trovare qualcosa per omaggiare Milano (città che la band vive maggiormente visto che 2 membri su 3 vivono nell’interland). La metro è sicuro uno dei simboli di Milano e pensando ad una fermata quella che ci suonava meglio era Moscova
– Nascete nel Gennaio del 2020, subito dopo la primissima quarantena. Come l’avete passata?
La quarantena credo sia stata un colpo duro per noi come un po’ per tutti, ma se ci ha insegnato qualcosa è che la dedizione e l’impegno paga. Non ci siamo fatti fermare artisticamente dalla situazione, anzi! anche se a distanza, con la tecnologia che fortunatamente esiste oggi, siamo riusci a suonare con continuità e quindi a produrre una decina di brani tra cui anche frigo vuoto.
– Che rapporto avete con Milano? Quali sono i vostri luoghi musicali preferiti?
Milano è una fonte di ispirazione pazzesca. Ogni angolo racconta una storia e in ogni angolo spesso nasce un idea per un pezzo. Quindi il luogo musicale preferito in verità nn esiste, può essere un locale, ma anche una via del centro piena di street performer, come un parco dove improvvisate band suonano qualche accordo stonato, un incrocio fatto di caos e parole… Milano è musica ovunque.
– Programmi per il resto del 2022?
Bhe, facile… Suonare suonare suonare. Abbiamo vari singoli in cantiere, un possibile ep, liveshow…. Insomma tanta carne al fuoco.
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