Molte volte è bello tornare dove si è stati bene e Gazzelle torna a Napoli dopo 3 anni, proprio lì al Palapartenope, dove c’eravamo lasciati l’ultima volta. Un pubblico molto eterogeneo, età mista. Alcuni con tanta voglia di divertirsi, altri con la sana voglia di piangere; del resto è per questo che si va ai concerti, provare emozioni forti.
Lo show inizia con l’evergreen “Zucchero filato” per poi proseguire molto energicamente con la hit “Meglio così“. La scaletta è un continuo alternarsi di brani presi dai tre dischi di Gazzelle. Non mancano le sorprese, come una versione chitarra e voce di “Sayonara” molto intima (anche se avremmo preferito saltare anche lì) e il ritorno della versione “originale” di “Non sei tu“, pezzo ormai culto della sad indie generation.
Quello che colpisce sono anche gli straordinari effetti layout su schermo retrostante alla band; curati (proprio come era stato per il tour di “punk”) nei minimi dettagli e differenziati, canzone per canzone. Stavolta di punk abbiamo avuto, oltre all’omonimo pezzo, anche la presenza in scaletta di “Fottuta canzone“, il pezzo del cantautore romano dove più riusciamo a sentire quelle influenze Californiane che stanno tanto tornando in questo periodo (e finalmente, oserei dire!). Del resto nella playlist del pre-show abbiamo trovato canzoni di Green Day e Blink-182 (ovvero la mamma e il papà di chi è cresciuto col pop punk).
Niente da aggiungere, che piaccia o no, ormai Flavio è un’istituzione del pop italiano. Uno show completo con tutti i crismi. Tutto “OK” (cit.)
Live report di Stefano Crispino
Photogallery di Arianna Di Micco
What do you think?