Esce venerdì 10 giugno 2022 “La Coinquilina“, il nuovo singolo di Chiara Cami, fuori per 2o Records e in distribuzione Artist First. Un nuovo capitolo per la cantautrice romana classe 1998 che ci immerge in una storia d’amore urbana, che non ha paura di risultare sfacciatamente pop, Chiara Cami dà infatti ufficialmente inizio all’estate con il primo singolo che vi ritroverete a canticchiare in macchina. “La coinquilina” è la storia di Ragazza che conosce Ragazzo, c’è sintonia, forse è quello giusto, finalmente si va al sodo e…lei scopre che lui convive. Da anni. Chiara Cami (Laziosound 2019) canta di un’esperienza spiacevole con l’ironia di chi ride per non piangere, un po’ come farebbe Taylor Swift se fosse di Monteverde e questo fosse il suo esordio in italiano. Ci sono tutti gli ingredienti dell’inno pop per ventenni disillusə: il tono confidenziale dei vlog su YouTube, un ritornello da cantare davanti allo specchio con una spazzola come microfono e un finale rock alla Olivia Rodrigo.
La coinquilina è anche il primo brano assoluto prodotto dalla neonata etichetta 2o Records, ultimissimo progetto a firma Arte2o, dopo la Arte2o Music Academy, per promuovere giovani talenti nel mondo della musica.
Non potevamo lasciarcela sfuggire, e le abbiamo fatto qualche domanda!
- Come farebbe Taylor Swift se fosse di Monteverde?
Allora, punto primo: saremmo migliori amiche. Non ho alcun dubbio a riguardo. Si dice che non bisognerebbe mai incontrare i propri idoli (ed è vero, l’ho sperimentato sulla mia pelle) ma secondo me con lei questo discorso non varrebbe. C’è qualcosa di troppo speciale che ci lega, oltre alla stessa altezza (1,78 m precisi precisi). Poi, sicuramente farebbe quello che faccio io, ovvero scriverebbe delle proprie esperienze amorose, e non, chiusa nella propria cameretta, ancora un po’ occupata ad analizzare il pezzo di vita passato al Liceo Kennedy (saremmo state compagne di banco) e un po’ spaventata per un futuro al di là dei binari dell’8.
- A quali cantautrici americane ti ispiri? E italiane?
Le mie cantautrici internazionali preferite sono, oltre a mia sorella Taylor, dodie, Lizzy McAlpine, Lorde, Phoebe Bridgers, Julia Michaels, Olivia Rodrigo, Maisie Peters… la lista è infinita perché le cantautrici pop sono circa l’80% di ciò che ascolto. Di cantautrici italiane devo sicuramente ancora scoprirne moltissime e sono elettrizzata dall’idea che le etichette stiano scommettendo su sempre più progetti femminili. Alcune delle mie ispirazioni sono: Giorgieness, Margherita Vicario, Ditonellapiaga, chiamamifaro, Levante, Gaia, Galea. Sono molto incuriosita dal lavoro di GINEVRA, BigMama ed Emma Nolde, ma ancora non ho avuto molto modo di ascoltarle con la dovuta attenzione.
- “La Coinquilina” è il tuo nuovo singolo, chi è la coinquilina in questione?
La coinquilina in questione non è altro che la compagna di un tipo con cui mi stavo sentendo e che mi piaceva molto ma che si era appunto dimenticato di condividere con me questo piccolo dettaglio della loro convivenza. Per fortuna l’ho scoperto prima che potesse succedere qualsiasi cosa di complicato e così non ho potuto far altro che scriverci una canzone. Un anno dopo, La Coinquilina è disponibile su tutte le piattaforme e io sono decisamente grata a lui e a lei per essere entrati, molto brevemente, nella mia tragicomica vita.
- Ci racconti la tua esperienza in Canada? Com’è andata?
Che bei ricordi! È stato un viaggio folle e anche il primo in cui mi sono ritrovata a viaggiare come musicista e con dei veri musicisti al mio fianco. Sono stati cinque giorni in cui ho potuto essere “Chiara la cantautrice” senza il “peso” di quello che facevo al tempo, ovvero lavorare come insegnante di inglese e studiare Giurisprudenza. Ovviamente anche in quel viaggio di soli cinque giorni ho trovato il tempo di infatuarmi di un uomo impossibile, con il quale però ogni tanto ci siamo tenuti in contatto negli anni.
- Il Covid ti ha rallentato in qualche modo?
Sì e no. Quando è arrivato il Covid facevo una media di tre serate al mese, che per una studentessa come me era tantissimo e quasi un lavoretto degno del suo nome. Chiaro che quando è iniziata la pandemia non ho più potuto suonare nei locali. La mia (s)fortuna è stata però quella di intrattenere ben due relazioni durante questi anni di pandemia (non allo stesso tempo, chiaramente) e ciò mi ha fornito materiale quasi inesauribile su cui scrivere, prima in inglese e poi in italiano. Oltre a questo, durante l’anno scorso ho condotto molte livestream su Twitch per mantenere un po’ di allenamento e devo dire che mi sono trovata benissimo nella community internazionale di musicisti. Poi avevo anche la questione della laurea da portare a termine, quindi tutto sommato mi ritengo davvero fortunata per come ho potuto affrontare questo periodo.
- E ora come stai?
Ho il Covid. Ironia della sorte. Sto bene e sto cercando il più possibile di promuovere La Coinquilina dal mio amatissimo letto a castello. Appena mi sarà possibile tornerò in studio per ultimare la produzione degli altri brani che ho scritto in questo periodo e chissà, magari anche del prossimo singolo.
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