Il live report a cura di Gaia G
Con la sua musica da record, Lorde è finalmente tornata a esibirsi nel nostro paese. Dopo 5 lunghissimi anni, l’artista neozelandese è infatti arrivata in Italia per due appuntamenti live con il suo Solar Power Tour. La prima tappa nostrana si è svolta giovedì sera alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica nell’ambito del Roma Summer Fest… e noi c’eravamo!
«Forget all of thе tears that you′ve cried, it′s ovеr; it’s a new state of mind, are you coming, my baby?»
Il cantautore scelto da Lorde come opening per le date europee della tournée è Marlon Williams. L’indie folk di questa nuova scoperta musicale intrattiene al meglio i presenti in attesa dell’ospite principale della serata. La presentazione dal vivo dei nuovi brani, poi, ne anticipa anche la pubblicazione: l’uscita del suo prossimo album di inediti è imminente. Il titolo? My Boy, esattamente come il singolo apripista che lo stesso ha eseguito davanti al pubblico dell’evento.
Il concerto di Lorde inizia alle 21 in punto. Ciò vuol dire che quando l’artista e i suoi musicisti salgono sul palco, l’atmosfera diventa subito magica perché contornati dalle luci estive del crepuscolo. Ma, anche se non è ancora completamente buio, quando i presenti accendono le torce dei telefoni nei momenti più emozionanti, l’effetto risulta comunque sorprendente. Questo succede, ad esempio, durante uno dei primi brani del nuovo album, ossia Stoned at the Nail Salon (che la stessa Lorde ha presentato chiedendo, appunto, “Are you ready to cry?!”).
In scaletta, oltre ai pezzi dell’ultimo progetto discografico (come The Path, California), non mancano canzoni contenute in Melodrama (tipo Homemade Dynamite, Liability) né tantomeno i vecchi successi diventati ormai evergreen. Ribs, uscita ormai ben 10 anni fa, ne è un esempio lampante.
Perché Lorde – nonostante la giovane età – è sulle scene musicali da quasi un decennio ma anche le sue pietre miliari continuano a riempirsi di colori nuovi, soprattutto quando si tratta di esibizioni live. E non stiamo parlando solo dei toni accesi dei vestiti e delle scenografie. In effetti anche dal punto di vista visivo si tratta in ogni caso di uno spettacolo davvero impressionante: gli abiti scenici indossati dall’artista sono vivaci e allegri (proprio come la pioggia di coriandoli gialli che ci sorprende durante Solar Power) e quando la stessa salta da una parte all’altra del palco è quasi come veder schizzare una macchia colorata di energia. Quella che lei regala ai suoi sostenitori, sempre e comunque ricambiata al 100%.
Noi cantiamo a gran voce le sue canzoni (il coro su I’m nineteen and I’m on fire di Perfect Places è travolgente) e Lorde canta più forte (regalandoci anche una sorpresina: Big Star, il pezzo dedicato al suo cane, che non sempre esegue durante tutte le tappe del tour). Noi ci scateniamo sulle note di Green Light e Lorde salta più in alto. Dopo l’ultima canzone infatti l’artista scende dal palco praticamente saltellando, presa dall’entusiasmo. Lo stesso entusiasmo che continuiamo ad avere addosso anche noi e che rende il momento del bis ancora più speciale. Per ringraziarci dell’affetto, Lorde esegue un ultimo brano: dopo l’immancabile Royals, a chiudere la serata è A World Alone tra gli applausi scroscianti di un soddisfattissimo pubblico.
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