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Kabo ci racconta il suo EP “Luciano” || INTERVISTA

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LUCIANO è il nuovo EP di KABO, rapper e cantautore della provincia milanese, in passato già al lavoro con Dj Myke, Big Fish e Marco Zangirolami, e prodotto interamente da alone.nowhere, in uscita il 24 giugno 2022 e distribuito da Stage One Music.  Questo nuovo lavoro è composto da cinque brani, due dei quali, Spettri e Modì, usciti nei mesi precedenti ad anticipare quello che è il fil rouge di tutto l’EP: l’inadeguatezza, il sentirsi fuori posto. In ogni canzone lo sguardo di KABO si sofferma su qualcosa: dal capitalismo alla spiritualità, dagli spettri personali all’amore, dove al centro del racconto c’è l’uomo, con il suo ostinato tentativo di non farsi divorare da uno mondo sempre più cannibale. 

E noi come sempre non ce lo siamo lasciati sfuggire.

– Com’è cambiata la scena rap negli ultimi anni?
Dal mio punto di vista è cambiata di pari passo con il cambio generazionale, portandosi dietro gioie dolori di questo passaggio. Abbiamo sicuramente avuto una riduzione relativa allo spessore dei contenuti inseriti nei testi dei brani, allo stesso tempo però abbiamo scoperto tecniche e stili di rap molto interessanti e innovativi, che fino a pochi anni fa erano prerogativa solamente di artisti stranieri. In tutto ciò esistono naturalmente delle eccezioni. Vale a dire artisti giovani, completi e davvero forti.

– E cosa stai ascoltando nell’ultimo periodo che ha influenzato particolarmente la pubblicazione di questo tuo nuovo disco?
Nell’ultimo periodo ho ascoltato molto Kendrick, i Baustelle e Woodkid. Penso che un minimo possano emergere questi ascolti all’interno del disco.

– Perchè il tema dell’inadeguatezza ti è così caro?
Sicuramente perché sono il primo della lista a sentirmi inadeguato nello spazio che occupo. Oltre a questo, vedo l’inadeguatezza negli occhi delle persone. Non è difficile capire che il mondo occidentale, come lo conosciamo noi oggi, sta stretto a molti. Alcuni lo affrontano, lo sfidano e ne escono non vincenti, ma vivi. Altri vengono schiacciati. Questo disco è soprattutto per loro.

– Chi è Luciano alla fine e cosa avrebbe pensato del disco?
Luciano è un fratello, Vincenzo di nome proprio, che è scomparso pochi anni fa.
L’ emblema dell’inadeguatezza e dello stare fuori posto. Questo disco è anche e soprattutto dedicato a lui. Io penso fortemente che gli sarebbe piaciuto molto. Magari chissà, un giorno me lo farà sapere personalmente.

– Ti vedremo anche dal vivo?
Assolutamente sì. Abbiamo già fatto due date di presentazione che sono andate molto bene, e ne faremo tante altre nelle settimane e nei mesi a venire.
Grazie!

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