Fuori dal 24 giugno il “Grosso Frenk”, il nuovo singolo di Dario Naccari prodotto dalla Mezzanotte Label di Alessandro Alosi (Il pan del diavolo).
“Grosso Frenk” è una storia raccontata con una prospettiva che guarda gli avvenimenti svilupparsi dal basso verso l’alto. Il cane grosso diventa simbolo della strada che ogni individuo si trova a percorrere, talvolta anche in completa solitudine. La narrazione che si sviluppa ad una altezza di 50 cm dal terreno trova nel ritornello l’apertura che consente al personaggio di erigersi, e recuperare la fierezza che è dentro di se, cosciente di non avere nulla in meno degli altri.
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Ciao Dario! Il tuo nuovo singolo “Grosso Frenk” è veramente stupendo, mi ha colpito sin da subito. Le note country danno quel tocco in più e per questo mi piacerebbe sapere il perché di questa scelta? Qual è stata la tua fonte di ispirazione?
Ciao, e grazie per questa domanda. Penso proprio che alcune cose accadano in maniera del tutto naturale. Il brano nasce sotto l’atmosfera di una luce gialla, magari mentre guardi i tuoi piedi che camminano di ritorno a casa, aveva dentro già tutti gli elementi, e la personalità. Grazie all’incontro con il produttore Alessando Alosi (il Pan del Diavolo) si è riuscito a restituire un vestito che lo ha caratterizzato ancora di più. Pare che abbiamo preso la giusta direzione e siamo molto soddisfatti.
E invece, secondo te, come mai il country è un genere musicale che, a malincuore, in Italia ancora non è molto apprezzato e affrontato dai tuoi colleghi musicisti? Io lo trovo veramente affascinante…
Le tendenze musicali oggi vanno a prediligere sound elettronici, con seguenze e campionamenti che al nostro orecchio possano apparire prevedibili e ciclici, forse il tipo di ascolto che va per la maggiore ci racconta un po’ la personalità dell’ascoltatore medio, che non ha voglia di prendersi troppi rischi. A me la musica racconta altro, e la immagino sudata e vibrante. Solo tramite il calore di sonorità specifiche riesco a godermi le dinamiche che rendono un brano vivo e sincero, e faccio lo stesso con le mie canzoni. Penso principalmente a questo, poi magari esce un pezzo con delle sonorità che strizzano l’occhio al country.
Racconti di un grosso cane che, insicuro, guarda il mondo e affronta la sua strada con difficoltà. Quel grosso cane, in realtà, chi è? Parli di te?
La storia viene raccontata con una prospettiva che guarda gli avvenimenti svilupparsi dal basso verso l’alto. La narrazione che si sviluppa ad una altezza di 50 cm dal terreno trova nel ritornello l’apertura che consente al personaggio di erigersi, e recuperare la fierezza che è dentro di se. Ovviamente sono partito da alcune considerazioni personali, ma presto mi sono reso conto che quella storia non parlava solo di me. Il cane grosso diventa simbolo della strada che ogni individuo si trova a percorrere, talvolta anche in completa solitudine, alla ricerca di quel chiaro di luna dove trovare quel senso di accettazione, e la coscienza di non avere nulla in meno degli altri.
Le insicurezze sono il pane quotidiano di tutti, ormai, e soprattutto in un mondo dove i social lanciano modelli sbagliati… che ne pensi riguardo quel “mondo” lì? E come lo affronti?
Io guardo agli avvenimenti con uno spirito positivo, in costante contrattazione con le mie insicurezze, e sembra abbastanza funzionale. Oggi sui social le cose sono complicate da una sovrastimolazione, e non sento di dover affrontare la cosa, semmai coglierne gli aspetti positivi. “Grosso Frenk” non lo definirei neanche “insicuro” durante il suo cammino. É semplicemente uno che realizza di essere, e non essere parte del branco, di saper amare ed odiare, di essere un tenero bastardo. Le insicurezze saranno per sempre il pane quotidiano se non siamo in grado di accettare ciò che siamo.
E tu sei riuscito a recuperare la fierezza che è dentro di te e la coscienza di non avere nulla in meno degli altri?
Come dicevo sono in un bel momento, e sento di voler surfare quest’onda.
Tanti ragazzi e ragazze, oggi, si trovano in situazioni simili a quel “Grosso Frenk”, cosa vorresti dire a tutte quelle persone?
Il percorso di ognuno di noi è lastricato di insidie, ma… “surfando la tua onda ti rendi conto che le scelte che prenderai dipendono dalla scia che hai lasciato dietro di te”. (oggi c’è caldo vorrei andare a mare). Circondandoci di buoni amici, di cultura ed interessi, vivendo e restituendo alla vita stessa, curandosi dell’ascolto di se stessi, mangiando bene, riposando bene, andando al mare!
E come da tradizione, dedica un saluto speciale a tutti i lettori di Tutti giù Parterre! Grazie Dario.
“Qui oggi il mare è terribilmente calmo ed accogliente, e sembra non ci si debba fidare”, una mia citazione. Ciao e grazie!
… E caro Dario, ti abbiamo dedicato anche una piccola recensione!
Leggi la recensione.
La chiave country si percepisce dalla prima nota Dario e subito mi hai colpito (e credimi se questo è detto da un fan di Johnny Cash, come me). La tua voce racconta la storia di un cane che guarda il mondo intorno a se, solo e senza nessun punto di riferimento. Il “Grosso Frenk”, diventa metafora, dell’imprevidibilità delle strade che la vita ci fa percorrere, e spesso, con tanti ostacoli. Trovo originalissimo questo pezzo, una novità nel panorama musicale italiano. Definirei il tuo “Grosso Frenk” una vera chicca. Veramente molto bella, una vera scoperta per me. Continua così Dario. Mi piaci!
Biografia.
Dario Naccari nato a Messina nel 1984 è un musicista, compositore ed interprete. Cantante ed autore dei testi per la band Demomode, con la quale pubblica due album, “Hai Paura” nel 2010 e “OU” nel 2014 registrato e prodotto per Dcave Records di Daniele Grasso (CT). In questa formazione milita per diversi anni ampliando rapporto ed esperienza di palco con la band e con altri musicisti. Dal 2016 entra a far parte di alcune compagnie teatrali dove sperimenta la musica a teatro (Famoso 2.0 giugno 2018). Dopo anni di lavoro nello spettacolo, intraprende la strada del cantautorato, pubblicando nel 2020 sotto lo pseudonimo di Frenk il brano “Comandante” prodotto da Pietro Alessandro Alosi (Il Pan del Diavolo) all’interno del progetto Unlock Downtown promosso dalla Downtown Studios di Pavia. Attualmente riappropriandosi del suo nome originale, Dario Naccari è impegnato nella realizzazione del proprio album, sotto la produzione artistica dello stesso Pietro Alessandro Alosi.
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