I Marlene Kuntz tornano sui palchi di tutta Italia con il nuovo progetto KARMA CLIMA – La Fuga. E noi non potevamo mancare, venerdì sera in Piazza degli Alpini di Bergamo, in occasione della rassegna NXT Station, che ha già visto e vedrà le performance di nomi illustri quali Manuel Agnelli, Sangiovanni, i Finley, i Ministri, La rappresentante di lista, Fulminacci e tanti tanti altri.
La band calca il palco solenne ma energica, in barba ai suoi 23 anni di attività. Riccardo Tesio accarezza la chitarra senza eccedere e “si sfoga” in power chords energici facendo tutt’uno con lei, passando dall’elettrica all’acustica con nonchalance. Il batterista Sergio Carnevale, come si dice in gergo, “non sbaglia un colpo” e tiene d’occhio la formazione creando una sinergia più che percepibile dal pubblico e a cui ci eravamo quasi disabituati, ai tempi delle sequenze. Il frontman Cristiano Godano, cantante e chitarrista, è davvero magnetico, quasi nascosto dai capelli lunghi, nell’occhio di bue di psichedeliche luci rosse e blu, un po’ alla Alice in wonderland. Lo aveva anticipato qualche giorno prima sui social egli stesso, nella sua posa quasi da saggio, che sarebbe stato un evento da non perdere, e così è stato: un vero evento, e non un semplice concerto. Un racconto delle canzoni, una performance ora intima ora travolgente che ha davvero caricato e coinvolto il pubblico.
Reduci da svariate e poliedriche esperienze (Sanremo, collaborazioni col mondo del cinema, duetti con Skin e Patti Smith…) la band il 29 gennaio 2016 era uscita per l’etichetta Columbia/Sony Music con il decimo album in studio, “Lunga attesa”. In seguito alla pubblicazione, la band aveva iniziato il tour promozionale per la prima volta nei club europei suonando a Parigi, da lì a Bruxelles, Londra, Dublino e Amsterdam. Quest’estate è, finalmente, la volta dell’Italia!
«Mi piacerebbe arrivare
A temere di non essere frainteso
Se solo avessi il genio
se solo avessi il genio»
C’è chi dice che il rock ti renda più duro di una roccia e più affascinante di un divo, e vedere questi “ragazzotti” sul palco ce ne ha dato la piena conferma. Bellissima la scelta dei brani, con un mix di vecchio e nuovo che non ha stufato nè scontentato nessuno:
Come stavamo ieri
Ineluttabile
A fior di pelle
Io e me
L’aria era l’anima
Schiele, lei, me
La fuga
L’uscita di scena
Impressioni di settembre (Premiata Forneria Marconi cover)
Nuotando nell’aria
Uno
Mondo cattivo
La canzone che scrivo per te
Il genio (L’importanza di essere Oscar Wilde)
La formazione non delude il pubblico sul finale e per l’encore sfoggia Bellezza, Lieve e Sonica.
Ogni tanto la band “si prendeva una pausa” e regalava una lenta e lunga intro strumentale ai brani, molto intensa e toccante. E’ stato forte vedere nel pubblico una gran eterogeneità di età e di genere, persone accomunate da una sola cosa: dal fatto di sapere a memoria queste canzoni, di cantarle sempre con un mezzo sorriso e non potendo fare a meno di alzare le mani per batterle a ritmo di cassa.
Ci sono messaggi forti, c’è empatia:
«Avere fede in sé è la priorità
Illimitata e indubitabile
Fede che non sa che cosa farsene
Della convalida della comunità»
C’è dandysmo, c’è critica sociale acuminata, c’è Oscar Wilde e c’è la Premiata Forneria Marconi:
«No, cosa sono? Adesso non lo so
Sono un uomo, un uomo in cerca di sé stesso
No, cosa sono? Adesso non lo so
Sono solo, solo il suono del mio passo»
C’è una band che si cerca e si reinventa, un performer così introspettivo da toccare il cielo con un dito. Come ha dichiarato Godano in altra sede auto-commentandosi:
«Un testo esiste quando esso è una conoscenza artistica, tipica e nuova, non perché tratti di cose mai viste, provate o sentite, ma per la sua capacità di catturare e mischiarsi in qualche modo alle esperienze di chi lo leggerà, siano esse reali o immaginarie» .
Assistere a questo spettacolo, nel vero senso del termine, ci ha reso più chiaro il concept di questo nuovo progetto di cui la band si è resa protagonista: “Karma Clima” è arte a 360 gradi, con una forte dose umana e spirituale di intimità; un bellissimo calderone lirico-melodico in cui echi di Nick Cave si intrecciano a citazioni di Neil Young e tanto tanto altro; un vero teatro in musica, una vera e propria esperienza in cui la musica e l’arte aprono quasi dei mondi paralleli, ma sono allo stesso tempo finestra e spunto per pensare all’oggi sociale e mondiale; non da ultimo nei confronti di problemi come il cambiamento climatico e la disgregatrice azione ambientale operata dall’uomo. Alle 22 in punto la band comincia, annunciata dallo spegnersi delle luci e da un boato di assenso in tutta la piazza. Per tutto il concerto i musicisti non perdono grinta, non si scompongono, non interrompono per un istante quel flusso di energia che lega loro e li lega alle canzoni anche nelle brevi pause di silenzio o durante il cambio strumenti. Le dita scorrono sulle tastiere delle chitarre e del basso senza alcuna sbavatura.
Se te li sei persi, o se vuoi rivederli, questi rockers saranno il 12 luglio a Loano (SV), il 14 a Rovigo, il 15 a Chieri (TO), il 25 a Milano al Magnolia e il 30 a Locorotondo (BA). Agosto invece li vedrà esibirsi a Messina il primo del mese per poi concludere il tour il 5 a Mogliano (MC).
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