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Milano Summer Festival: all’ippodromo SNAI di Milano sbarca Brunori SAS

Degna di nota l’apertura del concerto da parte della giovane Galea, all’anagrafe Claudia Guaglione, che ha presentato il suo EP “Come gli americani al ballo di fine anno”. La sua voce si mostra come una conchiglia dalla quale ascoltare la generazione Z: la voglia di divorare un mondo che cambia e del quale non ci si vuol far sfuggire un pezzo, la fame d’amore e comprensione, la costante ricerca di sé stessi al di là di una vita che ci stimola incessantemente a cambiare e sfidare ciò che la società si aspetta da noi. 

 

Nell’arco dell’intera serata a colpire chiunque, soprattutto un neofita del genere, è la potenza travolgente della semplicità. Non vi sono scenografie, vi è soltanto lo stretto necessario per il viaggio: poche luci e gli strumenti affidati alle sapienti mani di musicisti capaci di edificare un mondo attorno ai testi e alla voce del cantautore cosentino. Quest’ultimo, da ottimo padrone di casa, attraverso i suoi brani e le inaspettate introduzioni satiriche accompagna i presenti per mano in un itinerario individuale nella memoria di ognuno che si trasforma in rito collettivo nell’istante in cui emergono dal pubblico ritornelli cantati a gran voce. 

 

La scaletta è permeata principalmente intorno all’ultimo album “Cip!” (2020) ma non mancano comunque capisaldi del passato della poetica brunoriana: Come Stai, dedicata al padre, Guardia ‘82 e Italian Dandy che sin dalle prime note scatena all’interno dei presenti voglia di ballare, cantare ed abbracciarsi.

Inoltre, è presente un altro grande protagonista apprezzato largamente dal suo pubblico: “A casa tutti bene” (2017) con Lamezia Milano, Canzone Contro La Paura, Sabato Bestiale, Il Costume Da Torero.

Tra una canzone e l’altra, la commozione è intervallata dalle risate generate dal protagonista che oltre a definirsi “l’Elettra Lamborghini del cantautorato italiano”, a seguito di due balli scatenati durante l’esibizione, impiatta qualche considerazione che rimette in gioco vecchi stereotipi che differenziano milanesi e cosentini. Il pubblico apprezza, le considerazioni di Dario si inseriscono bene nelle introduzioni alle canzoni e fanno tirare il fiato prima di immergersi nuovamente nelle tematiche più ostiche che affollano i suoi testi, sino a giungere a Quelli che arriveranno.

 

 

brunori sas live

Brunori saluta Achille e abbandona il palco. Il pubblico, non ci sta, pretende a gran voce La verità, un inno con cui salutarsi e fare terapia di gruppo, si vuol prendere coscienza insieme di cosa sia quel malsano auto-sabotaggio dal quale ci lasciamo limitare insofferenti per non abbandonare la comfort-zone. Dopo l’accettazione collettiva della messa in atto del più celebre e semplice meccanismo psicologico per tutelarsi, Brunori, dal canto suo, vuol salutare il suo pubblico con quello che definisce “uno inno al rispetto per l’opinione altrui” e decide di chiudere con Secondo me. Il pubblico in prima battuta applaude e poi si concede l’ultimo sorso di accettazione del relativismo. 

 

 

Eccola la forza della semplicità che sta in un concerto di Dario Brunori. Una voce, poche luci, percussioni e fiati, ci si ritrova tutt’insieme immersi a tratti in terapia, per qualche secondo anche in qualche estate fa, quelle in cui eravamo ai falò con quegli amori che ci sembravano eterni, con quegli amici che la vita sembrava averci regalato e che invece non sono lì presenti se non nel ricordo che ci innesca una canzone. Si sta lì, tutti abbracciati ad ondeggiare insieme, si diventa un mare ma alla fine attraverso la scaletta ognuno ripercorre il proprio viaggio e ringrazia di cuore il capotreno per aver saputo concepire un percorso così straordinario nella sua semplicità.   

 

 

Scaletta:

Il mondo si divide
Benedetto sei tu
Al di là dell’amore
Capita così
Lamezia Milano
L’uomo nero
Sabato Bestiale
Bello appare il mondo
Il costume da torero
Come Stai
Fuori dal mondo
Canzone contro la paura
Kurt Kobain
Per due che come noi
Italian Dandy
La vita liquida
Guardia 82
Quelli che arriveranno

Encore
La verità
Secondo me

 

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