“Formicolio“, il disco di debutto dei Listrea, è uscito a inizio gennaio ma se vi capitasse di avere voglia di recuperare qualche album di provincia, di quelli sperduti che vi accumulavate al liceo e che adesso non avete neanche modo di recuperare. Quindi eccomi qui a riportarvi a quel periodo in cui facevate che ascoltarvi i Verdena in cuffia (e vi sentivate anche dei gran fighi perchè in quel momento non li conosceva nessuno), vi riporto a quando andavate ai concerti degli amici degli amici (perchè non avevate i soldi per andare a quelli più grandi), c’erano dieci persone e anche quella ragazza bellissima che non avete mai dimenticato. C’era la fiera del sabato sui Navigli a Milano, i primi tatuaggi, e i vostri genitori che vedevano in televisione il caso delle Bestie di Satana e vi squadravano con sospetto. Tutto quel periodo sepolto, verrà oggi riportato a galla da “Formicolio”, quel disco di quella band lombarda di cui ci siamo innamorati.
Il retaggio di Alberto Ferrari è innegabile, ma anche il fatto che queste band qui, ora che Le Endrigo sono state ad X-Factor, siano fruibili anche da quei giovanissimi che non hanno mai vissuto lo struggimento di dover inserire un lettore cd portatile nella tasca della giacca di jeans. Insomma, se c’è un momento in cui potreste iniziare ad ascoltare i Listrea è proprio questo: i Verdena sono tornati, il rock in italiano passa in televisione e non è da sfigati e forse stanno per tornare di moda le cinture con le borchie. “Formicolio” è il rock dell’underground che si balla come la dance degli anni Novanta, perchè è impossibile stare fermi, psichedelia che filtra i testi ed evoca le immagini migliori di una canna estiva, un pogo mentale che deve aver fatto molto male all’epoca (quando è uscito il disco c’era in vigore l’ennesimo dpcm che rallentava i concerti). Son passati sei mesi dall’uscita di questo album, ma questo è un disco estivo: da vivere, sudare e urlare.
Benvenuti nel caos nostalgico: di quanto gli album duravano più di dieci tracce, di quando una traccia si legava all’altra, di quando un disco rock non si poteva ragionare per singoli. Vorremmo solamente che i singoli estivi fossero un mix di umori, come quello dei Listrea. Consigliato a chi è cresciuto con i Ministri ma ora vorrebbe qualcosa di più. Pronti?
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