É uscito mercoledì 7 settembre 2022 il nuovo singolo di Marika dal titolo “Assurdo“, un nuovo capitolo che segue il precedente “Abituè“. Il brano vede la collaborazione di Raffaele Dogliani (Lobster Studio di Cuneo) che ha curato a distanza la produzione e di Cristopher Bacco per rec e mix (Studio 2 di Padova). “Assurdo“, con un sapore dolce-amaro che ci accompagna alla fine dell’estate, mischia sound che si adattano perfettamente alla wave pop-urban, ma con synth e batterie retrò che ci fanno viaggiare nel tempo.
Noi eravamo curiosissimi, ed ecco cosa ci ha raccontato a riguardo.
1. Ti conosciamo oggi con il brano “Assurdo”, ma hai già pubblicato anche un altro singolo dal titolo “Abituè”, i due brani sono in qualche modo collegati tematicamente tra di loro?
Il collegamento tra “Abituè” e “Assurdo” alla fine penso di essere io; racconto la mia vita, quello che mi succede in svariate situazioni, parlo di me. “Abituè” è il riflesso sincero della mia quotidianità, “Assurdo” è un po’ più introspettivo.
2. In che periodo della tua vita hai scritto “Assurdo”? Ti senti ancora così?
Il pezzo “Assurdo” è nato un anno fa, ma è stato ultimato e prodotto negli ultimi mesi. Avendolo scritto in più momenti, parla di sensazioni vissute e rielaborate in un arco di tempo abbastanza ampio, per questo mi ci ritrovo ancora. E’ comprensivo di molti stati d’animo che tendo a provare spesso, ed avendola scritta io, in qualche modo quando la riascolto riesco a superare certe situazioni che racconto.
3. Esiste effettivamente una scena musicale in Veneto? Senti di farne parte? E chi ne farebbe parte oltre a te?
In Veneto c’è sicuramente tanta voglia di fare musica, ma paradossalmente, senza volerlo, mi sono avvicinata prima agli emergenti di altre città come Milano e Cuneo, lavorando a distanza, che con figure delle mie zone. E’ da poco che ho a che fare con la scena veneta, ma per quello che ho visto a livello emergente c’è molto talento, forse un po’ meno aggregazione perché non abbiamo un polo musicale come può essere Milano, Roma, Napoli…
4. Come sei entrata in contatto con Cristopher Bacco e Raffaele Dogliani?
E’ andata così. All’inizio di quest’anno mi ero prefissata l’obiettivo di trovare un produttore che potesse seguirmi nei miei progetti in modo continuativo e serio. Ho contattato Raffaele, trovato per caso nei suggeriti Instagram, perché ho captato fin da subito un’affinità col sound che avevo in mente di ottenere. Abbiamo prodotto il primo pezzo “Abituè”, ma lavorando a distanza, arrivò il momento in cui mi servì uno studio professionale dove registrare. Da più persone mi è stato consigliato di contattare “Studio 2 Recording” di Padova dove Cristopher è il titolare; ho affittato lo studio un’oretta e da lì è nato tutto. Dovevamo fare solo delle rec al volo, ma si è incuriosito al progetto ed è finito per diventare il mio manager e produttore. Assurdo. Sono fortunata ad averli conosciuti.
5. Quali sono le tue ambizioni da qui a cinque anni?
Sono molto scaramantica, quindi difficilmente ammetto le mie ambizioni, forse per paura che non vengano prese seriamente. Vedo, però, che con la musica ho una perseveranza e una costanza che non avevo mai avuto prima, quindi non ho paura di dire che vorrei continuare ad impegnarmi in questo ambito. Quando non lavoro, sono in studio o a Padova o a casa mia, quando ho un attimo penso a che progetto grafico parallelo ci potrebbe stare con un eventuale pezzo. Ci tengo a curare tutto, a lavorare bene e a creare un bel risultato, quindi nel tempo il mio desiderio è che la mia creatività possa arrivare, sotto forma di musica o altro.
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