Disponibile da venerdi 4 novembre “Lividi”, il nuovo singolo dei Kaufman feat. Den, fuori per INRI e distribuito da Universal Music Italy. La band, dopo “SUCCO D’ARANCIA”, un pezzo che gioca sul contrasto tra il sound frizzante e il testo malinconico che racconta i dispiaceri di una storia d’amore non corrisposta, torna con una emozionante ballad it-pop che parla di lividi indelibili, di ferite visibili e invisibili che ci portiamo dentro, che a sfiorare fanno male ma allo stesso tempo riaccendono un ricordo. Un dolore dolce, caldo, come il mood e il sound della canzone, impreziosito dalla collaborazione con la giovane cantautrice indie-pop Den.
Imperdibili, li abbiamo intervistato.
- Come cambia il vostro approccio alla scrittura quando scrivete per voi e quando scrivete per altri?
Direi che non cambia molto. Gli autori nati nel periodo itpop fondamentalmente vengono chiamati a scrivere quel mondo emotivo e lessicale lì e a portarlo verso artisti che lo cercano. Poi ovviamente si fanno ragionamenti sulel canzoni , sui progetti, sugli artisti che le useranno ma solo in un secondo momento.
- Quale messaggio vorreste comunicare con “Lividi”? E chi dovrebbe assolutamente ascoltare questo pezzo? E in quale periodo della sua vita?
Guarda non so se ho messaggi da dare in realtà. Cioè faccio già casino da solo figurati se poi mi metto a dare messaggi ad altri. Diciamo che ho descritto uno stato d’animo di inadeguatezza e disagio in alcuni rapporti personali ma anche il diritto di rivendicare quella inadeguatezza. Bruciano cose nelle nostre case ma va tutto bene. Secondo me tutti quelli tra i 20 e i 35 anni potrebbero ritrovarsi bene.
- Quali sono i lividi che personalmente indossate tutti i giorni?
Bè ma sono tantissimi. Sono quelli lasciati dalla guerra, dalle pandemie, dal cambiamento climatico. Dagli amori fatti a pezzi, dall’ignoranza, dalla violenza verbale e fisica. Quelli che abbiamo ogni volta che vengono negati i diritti ai piu’ deboli. E poi ci sono quelli che ci facciamo da soli.
- Com’è cambiata la scena musicale dopo il Covid? E come siete cambiati anche voi dopo questo lungo periodo?
Be’ si è perso per un lungo periodo il contatto coi live che sono il senso più vero della musica, soprattutto per realtà come la nostra. E si sono perse anche molte certezze, perfino esistenziali. Riprendere è sempre più complicato ma tutt si sta muovendo.
- Prossimi programmi?
Finire le canzoni a cui stiamo lavorando, farle uscire e poi tornare live.
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