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Aspa tira fuori il RMX che non ci aspettavamo: ecco Julia di Gianni Togni

Vi presentiamo Il progetto ambizioso dell’artista piemontese Aspa di andare a remixare  il famoso brano di Gianni Togni, Giulia.

In un paese come l’Italia che è sempre attaccato in maniera ferrea alle sue tradizioni, può essere pericoloso, ma allo stesso tempo c’è la voglia di un artista giovane di rendere omaggio ad una di quelle canzoni che l’hanno accompagnato sin da bambino, e che negli anni sono state in grado di creare con lui empatia nei momenti magari più tristi e di solitudine.

L’artista ha ricampionato il pezzo originale, utilizzando come sample principale la parte introduttiva del brano, e successivamente aggiunto una batteria drill, riconoscibile sicuramente dalla cadenza dei piattini all’interno della produzione. Successivamente il ritornello è stato copiato ed incollato, ma ricantatato appunto da Aspa. 

La strofa invece è comepletamente inedita e scritta dall’autore 24enne il quale cerca di   racconta la sua visione dell’amore, e troviamo queste barre:

 

“E ti avrò scritto forse venti o cento canzoni

Hai sempre diversi volti e diversi nomi

Un’immagine precisa nella testa mia

Forse un’utopia, col nome di…”

 

Non potevamo perderci l’occasione di intervistare in prima persona l’artista ecco cosa ci ha raccontato rispetto a questo progetto:

Ciao Samuele! Iniziamo parlando del tuo percorso musicale: come nasce il tuo progetto e chi è Aspa?

 

Il mio progetto nasce a 14 anni, quando una sera un po’ triste in camera mi ha fatto casualmente aprire un typebeat di YouTube, forse tra i primi che si trovavano in rete. Precedentemente già scrivevo, ma perlopiù racconti e pensieri, e mai in rima. Quella sera decisi di voler provare a mettere in rima alcune idee, e da lì capii che mi sarebbe piaciuto provare ad espormi musicalmente.

 

“Julia” è il tuo ultimo singolo che in realtà è un remix di una storica canzone italiana, ti andrebbe di spiegarcene il motivo?

 

Quel brano è fin da quando sono bambino una sorta di “canzone d’amore perfetta”, che alle mie orecchie di bimbo di 10 anni suonava scritta praticamente per ogni ragazzina della quale m’invaghissi, questo per dire che è sempre stato culto all’interno dei miei ascolti musicali. Poi da circa un anno, soprattutto con l’avvento della drill, ho cominciato a sentire remix, anche in Italia, di brani molto famosi. Allora ho pensato che io avrei potuto farlo di questo brano che per me significava e significa molto.

 

Quale aspetto dell’essere artista ti affascina maggiormente? La scrittura, la composizione, i live ecc?

Già reputare che sia affascinante essere artisti ha il suo fascino.

 

 Quali sono gli artisti che ti hanno ispirato durante la tua formazione artistica?

Attualmente, per via dei synth e della cripticità dei testi direi principalmente Franco Battiato. Per quanto riguarda invece artisti anagraficamente più vicini a me direi senz’altro Gazzelle e Mobrici.

 

Ultima domanda prima di salutarci: dedica ai nostri lettori una canzone che ti è particolarmente a cuore.

Dato che sono una persona malinconica e mi piace cullarmi nella malinconia per come la intendo, vi consiglio una canzone tristissima, quantomeno per me, che nei momenti di maggior tristezza mi fa sentire avvolto in qualcosa più grande di me che per un po’ può cullarmi e farmi scordare dei pensieri che mi affliggono in quel momento. Consequence, dei The NotwistGrazie a voi, e buona lettura

 

Non vi lasciamo solo con la nostra intervista ma anche con una breve recensione e parere personale del brano di Aspa, il brano nasce sicuramente dalla testa di un artista con la A maiuscola, nonostante sia ai suoi esordi, non è facile presentarsi alla stampa e al pubblico con un’idea che può essere considerata per certi aspetti folle, ma l’esperimento del piemontese, è riuscito in buona parte, se fossimo ad un talent come Amici, probabilmente questa canzone piacerebbe al grande pubblico, perchè una boccata d’aria fresca di un brano che conosciamo praticamente tutti nel nostro paese, merita sicuramente la giusta diffusione, e non a caso, la trovata dell’artista di pubblicare dei manifesti nella sua città ha funzionato, tant’è che è riuscito ad accapparrarsi una pagina sul giornale. Bravissimo Samuele.

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