Fuori da venerdì 13 gennaio 2023 per La Moon Records (distr. The Orchard) il primo EP di Extrasistoli, alterego di Antonio Petruzziello, cantautore romano classe 1996. Pop & Ultraslim è un disco che vede la produzione di Davide Zaninotto, in arte Treccio ed è un progetto di canzoni che fonde testi d’autore con sonorità it-pop contemporanee, contaminate da un nostalgico rock d’annata.
Chi è Extrasistoli nella musica e chi è Antonio nella vita di tutti i giorni?
Extrasistoli non è nient’altro che lo show di Antonio che prende forma. Sono un ragazzo che lavora, studia e fa musica, ma quest’ultima è un’urgenza per me, un bisogno primario, altrimenti farei un attentato. Quindi alla fine credo sia meglio per tutti che escano le mie canzoni.
Quali sono secondo te i progetti più interessanti dell’attuale scena musicale italiana?
Senza ombra di dubbio i Pinguini Tattici Nucleari ed Ernia, che fra l’altro hanno anche collaborato, giù il cappello davanti a due fenomeni così grandi e in espansione come loro.
Quali sono gli elementi ricorrenti nei tuoi brani?
Bella domanda,
Da autore delle canzoni ti direi nessuno, perché quando le scrivo non mi metto lì a pensare “adesso faccio emergere questa tematica” oppure “devo assolutamente scrivere questa cosa”.
Ogni mia canzone è un flusso di coscienza, uno sfogo, ho i miei metodi è vero, ma semplicemente inizio a scrivere e le parole spesso vengono da sole.
Però arriva sempre quel momento in cui ti siedi e ascolti quello che hai fatto, ed è arrivato anche per “Pop & Ultraslim”. Quindi da ascoltatore devo ammettere che mi sono accorto che in questo disco c’è stata la tendenza di raccontare tanto della vita notturna, delle serate finite male, delle delusioni e degli attacchi di panico.
E forse è stata proprio questa l’urgenza di scrivere questo Ep: raccontare a me stesso ciò che avevo vissuto negli ultimi anni, analizzando tutto punto per punto per arrivare a conoscermi meglio. Una sorta di terapia.
C’è un messaggio che vorresti trasmettere con “Pop & Ultraslim”?
Non l’ho scritto con l’intento di lanciare un messaggio vero e proprio e forse questo è sia un merito che una colpa, chissà…
Ma volendolo trovare con l’ascolto dei brani credo sia quello dell’accettazione di noi stessi in quanto umani.
Parlo senza filtri o troppi giri di parole del fatto che vado in terapia da anni in più di una canzone, faccio ironia su me stesso in più brani, ad esempio su “Botte” quando dico
“Uh ma tu volevi il macho adesso vado fuori e grido…”, ma allo stesso tempo tiro fuori tutta la grinta che ho su un brano come “Il nostro turno”.
Faccio parte di una generazione che indubbiamente è cresciuta (ed è stata cresciuta) male. Competizione continua, insicurezze sul futuro, sul lavoro, rapporti sempre più instabili, non sappiamo più nemmeno noi cosa vogliamo davvero.
Ma alla fine l’unica cosa che ci rimane da fare è quella di provare a conoscerci sempre più a fondo e accettarci per quelli che siamo.
Progetti per il 2023?
Adesso è appena uscito “Pop & Ultraslim” io e Treccio (l’arrangiatore e produttore di tutto il disco) ci godiamo il momento e magari scriviamo qualcosa di nuovo.
Ma in realtà la scorsa estate Abbiamo registrato un intero Ep all’aperto, in cima ad una montagna, insieme ad Emanuel D’Orazio, un chitarrista di un altro livello, chissà, forse è l’anno buono per pubblicare anche questo…
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