“Visti da qui” è l’album che segna il debutto da solista di Antonello Papagni, artista, cantautore e producer pugliese classe 1983, con tanti progetti alle spalle e anni di esperienza all’interno della scena musicale indipendente.
Anticipato dai singoli “Onde in bilico”, “Good Vibrasao” e “La Valle”, “Visti da qui” è stato registrato dallo stesso Antonello Papagni all‘EX – REC STUDIO di Foligno ed esce autoprodotto l’8 novembre 2022, distribuito da Believe Music Italia.
Un artista a 360 gradi con tante storie da raccontare. Lasciatevi incuriosire, e buona lettura!
Leggi l’intervista.
Benvenuto Antonello! Il tuo album di debutto da solista, “Visti da qui”, è sicuramente un nuovo passo nella tua carriera artistica. Cosa ti aspetti da questo nuovo progetto?
Grazie per l’accoglienza. Ogni volta che la parentesi creativa si apre non decido mai quando si chiuderà… comporre e produrre un disco ha questo potere: fotografare il suono e incorniciarlo. Mi aspetto tanti concerti.
Il titolo del tuo è disco è “Visti da qui”, ma cosa guardi con esattezza? Raccontaci cosa si nasconde dietro questo tuo ultimo lavoro.
La copertina ritrae mia figlia Cecilia mentre colora un quadro a forma di cerchio, recuperato per la strada nei pressi di una bottega di cornici. Con gli occhi dei più piccoli si possono scrutare, ritrovare, interpretare pensieri, riformulare e mischiare le carte per un gioco, suonare nel mio caso, per non dimenticare la leggerezza nella semplicità.
E invece che fase segna del tuo percorso?
È una fase dove l’attività dal vivo, i concerti, l’interazione col pubblico mi gratificano. Non mi appartiene il mondo digitale, le playlist, gli algoritmi, i like, le pagine social. Alcuni strumenti , infatti, li uso esclusivamente per aggiornare i miei fan.
Ascoltando le tracce ciò che arriva immediatamente è la loro purezza che si mescola con un forte cantautorato. Chi ti ha ispirato per la scrittura?
L’ispirazione è continua, conoscere gente, osservare scenari naturalistici, riscoprire ritrovamenti archeologici, camminare, meditare, respirare. Mi ispirano le poesie con un alto tasso di verità, i quadri che non sai come guardarli, mi ispirano i film che non mi fanno addormentare. Spero possa essere una risposta esaustiva.
“Visti da qui”, lo definisci come quel “disco che ti appartiene ma che non tornerà più così”. Perché?
Un albero, quando lo pianti, non ritornerà più com’era. Un rametto, con all’estremità una radice, diventerà un tronco forte e vitale; la radice scaverà e scoprirà substrati invisibili agli occhi ma ricchi di nutrimento. Penso che sia questo “Visti da qui”.
Se dovessi chiederti un cibo che possa rappresentare questo tuo progetto, quale sarebbe?
Un’insalata di finocchi e arance, sedani, verdure crude… e un panzerotto.
Salutaci regalandoci qualche spoiler. Grazie e a presto!
Attualmente sto presentando dal vivo il disco con “The magic Trio” composto da Rowdiness alla chitarra e Atlantide alla voce, col cuore pieno di meraviglia e passione. Grazie e buona musica!
Intervista a cura di Andrea Pasqualini.
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