CUPIDO EMO SPAZIALE è il debut album degli UFO BLU, disponibile dal 17 marzo per Futura Dischi. Il future pop della band bergamasca arriva finalmente su lunga traccia dopo i singoli Spirali”, “Nn mi parlare nn mi stressare” e “Cresci bambino”, che ne hanno anticipato l’uscita svelandone alcune delle sfumature musicali. Dopo due EP, CUPIDO EMO SPAZIALE è il primo album ufficiale, l’essenza del progetto UFO BLU. Racconta di amori mitologici tra fauni, ninfe, Circe e Venere, tutto in una navicella a gravità zero e che incontrano un finale infelice. Racconta la rabbia di non poter lasciare il luogo in cui si vive per inseguire l’anima gemella o un sogno. Il disco è un piccolo romanzo di formazione in cui si cresce senza soffocare il bimbo dentro ognuno di noi.
Non potevamo resistere, e li abbiamo intervistati.
- Ciao ragazzi, benvenuti! Come state innanzitutto? Prime sensazioni dopo l’uscita del disco? Noi tutto bene, siamo ancora carichissimi dopo il release a Milano, suonare per la prima volta le canzoni dell’album dal vivo è stato emozionante. Siamo più leggeri ora che abbiamo liberato le nostre canzoni, ora sono anche vostre.
- Il disco è il vostro album “full”, che differenze ci sono state rispetto alla lavorazione di un EP?
C’è un filo conduttore più forte oltre al tempo da dedicare che cresce con il numero dei brani. È stata un’esperienza più matura e ci sentiamo più maturi, per questo eravamo pronti a rilasciare il nostro primo album - Chi è il cupido emo spaziale?
È un po’ la personificazione mitologica di UFO BLU, riesce ad unire i nostri sintetizzatori eterei spaziali, le nostre chitarre emo e i testi di Yuri, in cui l’amore ha giocato un ruolo importante in alcuni brani - Nel titolo s’intravedono già tantissime vostre reference. Nominate le prime tre che vi vengono in mente e che non possono mancare nella vostra moodboard?
Cowboy Bebop, Stranger Things (anche se non lo abbiamo mai visto adoriamo gli outfit ed è in ogni nostra moodboard), Blood Orange
- C’è un brano del disco a cui siete particolarmente legati?
“Nn mi parlare nn mi stressare” forse è il brano che è stato più difficile da scrivere per Yuri, si è trattato di scoprire il proprio lato debole accettandolo e ammettendo di aver bisogno di aiuto. Il suono riesce anche ad essere a cavallo tra i nostri brani più delicati e quelli più spinti.
- Dal punto di vista del suono e della produzione, cosa differenza questa release dalle vostre precedenti e cosa invece le accomuna, come fil rouge del vostro sound?
Noi cerchiamo sempre di personalizzare il nostro suono senza abusare di reference e guardando sempre al panorama internazionale. In questo nuovo lavoro abbiamo dato un tiro più spinto ai brani, anche a costo di sacrificare un po’ del nostro Pop, si balla ancora, ma si spinge di più. Il fil rouge fondamentale sono i testi di Yuri, sono il suo diario intimo e personale.
- Che sensazioni volete lasciare all’ascoltatore? Diteci l’ambientazione migliore per ascoltare il disco (da soli/in compagnia, estate/inverno, etc…)
Uno spunto di crescita. L’album racconta la necessità di cambiare le proprie abitudini. Racconta la fatica dell’annoiarsi. Racconta il superamento delle delusioni amorose. Anche se è un album Emo, l’idea è che dia degli spunti speranzosi all’ascoltatore. Noi lo abbiamo scritto in cameretta in autunno, ma voi lo potete ascoltare veramente ovunque, ogni traccia troverà il suo luogo perfetto.
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