E’ appena uscito su tutte le piattaforme digitali “Lampo” (distr. The Orchard), il nuovo singolo di Piro (al secolo Alberto Piromallo Capece Piscicelli). A tre anni di distanza dal primo album, il cantautore romano dà una svolta alla sua produzione artistica e torna con un brano dal sound volutamente più confortevole rispetto ai precedenti, un nuovo tassello che andrà a comporre una nuova raccolta che vedrà la luce nel corso dei prossimi mesi.
Abbiamo colto l’occasione per intervistare il cantautore. Ecco cosa ci ha raccontato:
Sono passati tre anni dalla tua ultima pubblicazione. Cosa è successo nel corso di questo tempo?
Beh, per guardarla a livello macro, siamo gradualmente usciti dalla situazione covid. La mia ultima pubblicazione uscì casualmente proprio in quei giorni lì e naturalmente non avrei potuto prevederlo. Successivamente ho cambiato lavoro e ho iniziato contemporaneamente a lavorare a dei pezzi che pensavo di far uscire in modalità piuttosto scarna e acustica. In studio invece si sono evoluti fino ad arrivare alla forma attuale.
Quali sono secondo te i progetti più interessanti dell’attuale scena musicale italiana?
Mi piacciono soprattutto Brunori Sas e Lucio Corsi, che anche nell’album appena uscito si è riconfermato molto interessante. Ho apprezzato parecchio anche l’album di Marco Castello e i primi lavori di Giorgio Poi, Franco 126 e Scarda.
Quali sono gli elementi ricorrenti nei tuoi brani a cui non potresti mai rinunciare?
Anche quando non ne ho l’intenzione mi ritrovo sempre a costruire le mie canzoni su strutture e accordi particolari e inserire parecchi cambi di tonalità. Inoltre finora ho sempre parlato nei testi delle dinamiche del rapporto uomo-donna, anche solo come pretesto per parlare di qualsiasi altra cosa. Ma la cosa imprescindibile credo sia cercare di riportare delle emozioni a chi ascolta.
C’è un messaggio che vorresti trasmettere con il tuo nuovo singolo “Lampo”?
Non mi sento esattamente di poter parlare di messaggio, “a canzoni non si fan rivoluzioni” d’altronde. Quello che mi piace pensare di una canzone è che ognuno ci può trovare la sensazione o lo spunto che preferisce. Quindi quello che posso fare è mettermi dal lato dell’ascoltatore e dare la mia lettura, che non è mai l’unica (specialmente laddove il testo si fa più ermetico).
Quando un sentimento finisce, mettere a confronto i ricordi del passato con la lontananza che si percepisce nel momento presente ci porta in uno strano stato. Le stesse cose che si facevano prima non funzionano più allo stesso modo: una lotta coi mulini a vento in cui, nonostante ciò, continuiamo a ritrovarci portandola avanti in alcuni momenti della vita.
Come continuerà il tuo 2023 musicale?
Ci saranno altre uscite e sicuramente un release party, il tutto prima delle vacanze estive.
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