Doriah, nome d’arte di Federico Doria, è un cantautore di origine siciliana che vive a Bologna da ormai parecchi anni.
Classe 1987, con i suoi brani si fa portavoce di tutte le incertezze che caratterizzano la nostra epoca. Dopo un primo periodo di attività agli inizi del Duemila con il moniker El Señor Pablo, il progetto artistico di Doriah si concretizza oggi in un primo album dal titolo “Canzoni Secsi”. Il disco, uscito lo scorso 10 novembre, è costituito da una raccolta di 10 brani dal gusto pop e cantautorale in cui però non mancano influenze che arrivano direttamente dagli anni Novanta. Del resto, ci troviamo davanti ad un album che si propone di rappresentare la generazione di chi negli anni Novanta ci è cresciuto, un decennio a metà fra la tradizione delle annate precedenti e le novità del nuovo millennio. E questa ambivalenza si percepisce molto nel lavoro di Doriah, tanto nelle sonorità quanto nei contenuti (che spaziano dai riferimenti a Sartre alle icone pop come Maradona). L’ascolto scorre leggero, senza fronzoli inutili, dando all’ascoltatore la sensazione di essere insieme ad un amico di vecchia data, uno di quelli delle “immense compagnie”, quando ci si ritrovava insieme sul muretto sotto casa.
Doriah afferma che con questo disco non ha la presunzione di dare delle risposte, ma vuole dare la possibilità di porsi ulteriori domande. In questi anni di domande ce ne poniamo tante, forse anche troppe, come troppe sono anche le incertezze. Ma in qualche modo, dopo l’ascolto di “Canzoni Secsi”, tutte queste domande fanno un po’ meno paura.
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