Dopo il Fabrique di Milano e il Teatro della Concordia di Torino, anche la Casa della Musica di Napoli registra il tutto esaurito in occasione dell’appuntamento con Fulminacci e il suo tour promozionale del nuovo disco Infinito +1, pubblicato lo scorso 24 novembre per Maciste Dischi/Artist First.
L’artista romano si esibisce nella città partenopea per la seconda volta: nel maggio 2022 toccò al Duel Club di Pozzuoli (NA) ospitare la tappa campana (anche in quel frangente organizzata da Magellano Concerti e Ufficio K Eventi) del Tante Care Cose tour, di supporto al secondo album in studio.
Pochi minuti dopo le ventuno e Fulminacci apre le danze sulle note del suo primo successo, ovvero la canzone scioglilingua Borghese in Borghese, singolo apripista del debut album La vita veramente, premiato nel 2019 con la Targa Tenco come migliore opera prima.
Segue la coinvolgente Miss Mondo Africa, con la quale ha inizio un’altalena di emozioni con il susseguirsi di pezzi provenienti dagli ultimi due dischi di colui che è considerato l’erede di Daniele Silvestri, e in particolare i singoli che hanno anticipato Infinito +1, ovvero Tutto inutile, Simile, Ragù e Filippo Leroy.
Il secondo blocco del concerto, invece, vede Filippo dapprima interpretare con delicatezza Le biciclette (al piano), Una sera e San Giovanni, poi tuffarsi in un medley dalle tinte elettroniche composto da Canguro, Resistenza e Le ruote, i motori!, dimostrando ancora una volta la grande capacità di rappresentare a piano titolo la figura del cantautore moderno, caratterizzata da ecletticità e versatilità.
Nella partenesi finale spazio alla hit Tattica e al tormentone Tommaso, quest’ultima eseguita anche durante questa tournée in una versione che strizza l’occhio al punk, proprio come accadde due anni fa. A chiudere il sipario, infine, è la romantica ballad Santa Marinella, presentata al Festival di Sanremo 2021.
Fulminacci merita il successo che pian piano sta riscuotendo, la sua è una carriera che segue una certa linearità e che, passo dopo passo, con la dovuta maturazione artistica, lo porterà a guadagnarsi un piccolo posticino tra i grandi della musica italiana: continua così Filippo, sempre in punta di piedi.
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