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Jigamma ci racconta il suo nuovo singolo “che ne so” (tutto minuscolo!)

É uscito venerdì 19 aprile 2024 su tutte le piattaforme digitali (in distribuzione Believe Music Italy) il nuovo singolo di Jigamma, un nuovo capitolo per l’alter ego musicale di Ginevra Gammanossi che racconta uno di quei momenti dove ci ritroviamo a fantasticare su uno sconosciuto: uno sguardo intercettato in treno, l’amore che dura il tempo di un viaggio.

che ne so“, questo il titolo del brano, racconta in sintesi una delle storie d’amore più belle e intense, quelle che si vedono dei film, che finiscono subito ma che si caricano di potenziale, e con un cantautorato urban e inconfondibile, Jigamma ci regala un viaggio in treno, rigorosamente in ritardo, nella carrozza della sua testa, piena di pensieri e nuove ossessioni per chi, per caso, le chiede una sigaretta per ingannare l’attesa.

Un progetto al femminile decisamente diverso da quello a cui siamo abituati, un nuovo nome della scena bolognese e non, e noi non potevamo lasciarcela sfuggire.

Quando nasce ufficialmente il progetto Jigamma?

Jigamma nasce un annetto fa, grazie all’incontro con Edoardo e Davide, i ragazzi con cui collaboro adesso. Ho sempre scritto brani, così per ridere in realtà, e quando mi sono accorta che la cosa sarebbe potuta diventare qualcosa di più del semplice “suoniamo in cameretta”, allora abbiamo iniziato a fare sul serio. Davide ha una pazienza infinita, gli devo molto, senza di lui questo progetto non sarebbe niente.

Pensi possa essere in contrasto con delle parti di te, di Ginevra Gammanossi, e della persona che sei invece “nella vita reale”?

In realtà no, Jigamma mi appartiene, è una parte della mia anima. Credo che più che essere in contrasto stia arricchendo il mio essere, non me ne accorgo ma inconsciamente sto creando dei ricordi bellissimi. Poi Jigamma mi rende più libera e soprattutto mi fa sentire orgogliosa dei sacrifici che sto facendo per tenere la fiamma della musica accesa, cosa che prima non facevo assolutamente.

L’incontro che racconti nel tuo singolo “che ne so” è avvenuto davvero?

Si è avvenuto alla stazione di La Spezia, una ragazza mi ha chiesto una sigaretta ed è partita la modalità film, in più mi stavo anche annoiando ad aspettare il treno quindi è stata una combo perfetta per farmi viaggiare con la mente. Non sono sempre così fuori dalla realtà, ma quando ci sono i pensieri diventano veri e propri film con tante trame intrecciate e un sacco di colpi di scena

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Scrivi spesso di eventi autobiografici nei tuoi brani?

Sempre. I brani raccontano la mia vita, è sempre reale, perché serve per potermi esprimere, spesso per chiarirmi alcuni aspetti della mia vita che sono coperti da nebbia. A volte uso metafore, ma alla fine tutto ciò che scrivo si riferisce a me e al mio vissuto. Egoista? Si ma d’altronde che posso farci?

Hai mai paura di esporti troppo?

In realtà sui social non sono tanto brava, mi scordo di mettere storie, video o robe varie, sicuramente avrei bisogno di qualcuno che mi aiuti per gestirli meglio ahahah. Poi non sono una persona timida ma ho sempre paura di mandare un messaggio sbagliato o di non essere credibile, forse perché sono troppo pignola.

Sappiamo che sei tu stessa ad occuparti delle copertine. È arrivato prima il disegno o la musica?

In realtà io non sono una grafica o altro, però mi piace disegnare a caso, senza regole e questo mi ha aiutata ad accrescere molte passioni, per esempio ho iniziato da poco a tatuare; oppure quando ero piccola mi è capitato di fare dei graffiti. Però se devo essere

sincera preferisco esprimermi con la musica, anche se in generale apprezzo ogni tipo di arte.

E in che modo queste due arti riescono a comunicare?

Credo proprio dal fatto che metto a servizio della musica la mia passione per il disegno: le copertine, il logo Jigamma ecc.. sono tutti nati per la musica e questa cosa mi rende felice.

Quali sono gli aspetti dell’essere un’artista indipendente, che proprio non ti piacciono?

Credo che ci siano vari aspetti che non mi fanno impazzire, come per esempio il fatto che per arrivare anche solo al campo base della montagna bisogna fare il quadruplo del lavoro perché fondamentalmente io adesso sono artista, manager, grafica, a volte videomaker ecc… quindi diventa molto difficile gestire il tutto. In più sono una studentessa e lavoro come cameriera per poter vivere a Bologna e riuscire a fare musica. Avrei proprio bisogno di una mano, ma per ora va bene così, se deve succedere, succederà.

Novità in arrivo?

Io e Dadi stiamo lavorando tantissimo all’EP di esordio, che sarà totalmente diverso dai brani precedenti, un po’ perché sono cresciuta musicalmente (e non solo), un po’ perché toccherò temi molto cari e importanti e sarà più che altro un viaggio introspettivo, non più su situazioni esterne che mi hanno colpita. Il ponte tra che ne so e l’EP è un brano che uscirà a giugno, faremo una grande festa e non vedo l’ora.

 

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