É uscito giovedì 9 maggio 2024 su tutte le piattaforme digitali (per Believe Music Italy) il nuovo singolo di Andrea Meda, un nuovo intimo brano per il cantautore lombardo: una canzone introspettiva che ci fa riguardare al passato, quello più profondo, ai momenti dove non avevamo paura di nulla e tutto risultava nuovo e speciale: liberi da ogni convenzione e da ogni ideale.
Noi abbiamo avuto la fortuna di intervistarlo, di farci raccontare che cosa gli manca di più del periodo dell’infanzia e, tra le altre cose, sicuramente c’è la possibilità di poter essere sincero. Ecco com’è andata!
1. Hai voglia di raccontarci una tua giornata tipo? E quanto spazio occupa il tuo progetto musicale?
Certo! Chiaramente facendo un altro lavoro la mia giornata non è diversa da qualsiasi altra giornata di una persona che non fa musica, l’unica differenza sta nel fatto che quando stacco il lavoro mi piace dedicare il tempo rimanente alla scrittura dei brani oppure a contattare locali per propormi per i live o in generale gestire tutto ciò che riguarda la vita musicale di un progetto. Diciamo quindi che il tempo in cui non sono a lavoro è dedicato alla musica.
2. Che ruolo occupano secondo te i social nella promozione di un brano? Pensi di riuscire a dedicarci il giusto tempo ed attenzione?
Non ho un brutto rapporto con il mondo social, come ogni cosa, devono essere usati nel modo giusto, hanno una buona potenzialità di arrivare ovunque vuoi indipendentemente dal posto in cui ti trovi, quindi credo di usarli nel modo giusto per comunicare ciò che riguarda il mio progetto musicale.
3. Hai mai pensato a tuoi eventuali figli e al retaggio musicale che vuoi lasciargli? Qual è il fine ultimo per il quale fai musica?
Mah al momento non penso troppo al discorso “figli” devo dire, sicuramente se mai dovesse capitare vorrei che possano avere la cultura sufficiente per scegliere da soli che musica ascoltare, ovvero non come la maggior parte della gente. Il fine per cui faccio musica sicuramente ha a che fare con il bisogno di comunicare e probabilmente anche con un bisogno di attenzione, anche se nessuno di quelli che fanno musica lo ammetterebbe mai.
4. Che cosa ti manca più del periodo dell’infanzia?
La possibilità di essere sempre sincero
5. Programmi per l’estate?
Suonare ovunque ci sia la possibilità di farlo
What do you think?