Sign up with your email address to be the first to know about new products, VIP offers, blog features & more.
[mc4wp_form id="4890"]
Zapisz Zapisz

Edgar Allan Pop ci racconta il suo nuovo EP/Mixtape [Intervista]

By Posted on 0 No tags 0

In occasione dell’uscita del suo nuovo EP/Mixtape “Essere Felici come nei libri di inglese“, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Edgar Allan Pop!

Ciao Edgar, come stai? Come hai festeggiato per l’uscita di “Essere Felici come nei libri di inglese”?

Ciao, tutto bene direi! Per presentare queste nuove canzoni ho organizzato una festa con gli amici della libreria The Book Room/The Record Room a Santarcangelo di Romagna, era da un po’ che ci pensavamo a vicenda ed è stata l’occasione giusta per conciliare libri e musica (hanno una stanza dedicata alla vendita di cd e vinili che tutte le volte che sto bene fa sì che mi trascini da loro) con un mini set acustico e un po’ di chiacchiere unplugged, con torta finale e tutti i clichè delle feste da libro 🙂

La prima domanda che voglio farti è come mai definisci questa raccolta di brani un mixtape?

Ho pensato a un mixtape più che a un ep perché nella mia testa è una raccolta di brani molto lontani e giustamente diversi tra loro, come qualcosa che sta insieme per l’energia che c’è alla base ma differenzia per le direzioni che prende, influenze che sono state date ogni volta dai feat e dai diversi producer che hanno preso in mano i pezzi. 

Del disco mi piace molto che ogni canzone abbia il proprio mood, anche molto diverso da quello precedente: è una scelta presa a priori o il frutto spontaneo delle collaborazioni con i vari artisti presenti come featuring?

Le canzoni sono nate tutte in parte da una mia idea e in parte da chi vedi coinvolto nei pezzi, brani nati in amicizia e senza un piano preciso dietro, forse solamente quello di volerle chiudere con un criterio che stesse bene a tutti quelli che ci hanno partecipato. Volevo fosse un lavoro collettivo, di persone che magari non sono state mai nella stessa stanza necessariamente ma che riascoltando possono trovare un’idea di “scena” che li includa.

Per chi non li conosce, ci dai una breve bio dei featuring che compaiono nel disco e che valora aggiunto hanno dato alle tue canzoni?

Parto da “Garantito” che è un pezzo a cui sono legato da molto tempo, è nato da un’idea sul mio divano che ho girato a Enrico Bellini delle Visioni di Cody che adesso suona con me, ed è diventata una produzione di tantissimi amici passati in un giorno a casa di Matteo Cavallini, l’altro membro delle Visioni che ha poi sposato il mio progetto. Max Penombra è finito dentro immediatamente, chiamato dall’altra stanza a riempire quel vuoto comunicativo che la canzone comunica, è un genio della sintesi e del creare atmosfere e paesaggi scanzonati dentro i suoi pezzi, e così ha fatto anche con me. 

La Barbara dei Bellanotte è un’amica conosciuta mentre cercavo l’attitudine giusta per “Essere Felici come nei libri di inglese”. La stimavo già per il curriculum che la precede, è stata batterista di progetti come Le Meleagre e Io e La Tigre, gruppi che hanno plasmato il modo di fare musica in Romagna e fuori. E’ forse l’elemento con più tigna e sensibilità e sono contento abbia potuto esprimere nuovi lati di sé nel feat. Con lei condivido anche un nuovo importante collettivo – ColliMare – che vuole unire soggetti provenienti da generi diversi e creare nuova musica e nuovi orizzonti per condividere idee musicali dalle nostre parti. 

“venere nera” è nata da un’idea di Daniele dei Sulfurea, è uno sperimentatore e tiene tantissimo al sound così come alle strutture da trovare nei pezzi, è stato per me un coach anche a livello canoro, mi ha portato in un mondo che non era subito mio e da lì ci siamo completati. 

Così anche per “Attacchi” di Doansai, era una sfida con un brano aperto che all’inizio guardavamo senza capire; era fatto di tanti pezzi diversi ma mancava una storia. Nicolò è sia folle che attento, cerca sempre di afferrare in purezza le idee che gli arrivano e passa più tempo che può a riprodurre quella bellezza ancestrale nella sua musica. Ho suonato al suo campanello perché volevo quel sound. 

Sizo è il vero outsider del progetto, viene da Venosa e ci siamo conosciuti nel periodo pre-covid a delle serate open mic a Cesena, mi ha stupito la sua attitudine e la bravura nell’incastrare i testi e ho pensato di includerlo in “Sempre su”, una canzone scritta tanto tempo fa, che mi rimanda a un periodo di necessità creativa molto forte. 

Intravedo un approccio punk nella tua produzione musicale, molto più di altri progetti che ora cavalcano il genere perché è un po’ tornato di moda. Mi piace il connubio tra la tua scrittura (di alto livello) e un mix che non sembra prendersi troppo sul serio. É stata una scelta voluta quella di avere questo tipo di suono un po’ grezzo? come i libri di scuola dopo tutto…

Il suono grezzo è qualcosa dato sicuramente dal volersi sentire sporchi quanto basta, quanto mi sento anche nelle cose che dico, e nella maggior parte dei casi vedo anche con la band che mi accompagna che si va a finire sempre lì, in un post-punk che cerchiamo di educare e plasmare a seconda dei pezzi. 

Riesci a spiegarci il segreto per essere equamente credibile e ironico come lo sei nei tuoi brani?

Forse il fatto che le cose che scrivi ti tornino credibili ma anche un po’ spostate dalla realtà. Come un regalo che vuoi farti di qualcosa che non è proprio così veramente ma vorresti lo fosse. Ho pensato molto a questo concetto per il mixtape. 

Sempre Su è uno di quei pezzi dalla doppia anima e che a mio avviso descrivono bene te come artista. Queste due facce di Edgar coesistono anche nella vita di tutti i giorni?

Sì, penso che in Sempre su ci sia il toccare il punto più basso e cercare di raccontarlo. Mi capita di tornarci spesso nei testi e penso di vivere questa ricerca delle spiegazioni anche nella mia quotidianità. Quando riesci a farlo nella musica è qualcosa che rimane e un po’ ti salva, qualcosa che nessuno ti può più togliere. 

Identifica nel disco il pezzo:

  • manifesto: Essere Felici come nei libri di inglese 
  • quello che è stato più divertente produrre: Essere Felici come nei libri di inglese 
  • quello che secondo te viene meglio live: Sempre su 
  • quello a cui sei più legato: Garantito 

Ci sono live in programma nei prossimi mesi?

Sì abbiamo un po’ di date in programma che ci piacciono molto, a partire dal 14 giugno al Circolo Baccanali di Carrara, poi Fans Out Festival a Vaglio Serra in provincia di Asti il giorno dopo, il 12 luglio a Rumors a Santa Sofia e poi altre ancora nascoste che arriveranno a fine estate.

No Comments Yet.

What do you think?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *