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Camisa ci racconta il suo nuovo inizio con “Marea”

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MAREA è il nuovo singolo di CAMISA, in uscita venerdì 27 settembre 2024. CAMISA è il progetto di Alessandro Camisa, cantautore e musicista pugliese. MAREA è il suo secondo singolo, dopo La vita come vuoi che ha aperto le porte al nuovo progetto musicale, questo brani anticipano il debut album sotto il nuovo moniker. MAREA è una ballad malinconica, una storia di amori fugaci e ricordi indelebili, che attraversa il peso del tempo che passa e dell’amore che cambia. CAMISA canta l’idea di un ciclo inevitabile e continuo. Le bugie, come la marea, vanno e vengono, e con loro anche le speranze e le promesse che si sciolgono nel fluire del tempo.

Noi lo abbiamo intervistato, ed ecco cosa ci ha raccontato!

1. Sei in contatto con la scena di Lecce? Ti senti mai in difetto per essere cresciuto distante dai grandi poli musicali di Milano e Roma?

Assolutamente sì, ho ancora forti legami con la scena di Lecce. È lì che ho scoperto l’essenza della musica e il valore delle radici. Certo, Lecce non è Milano o Roma, ma non mi sono mai sentito in difetto. Al contrario, essere cresciuto lontano dai grandi centri mi ha dato la possibilità di sviluppare un’identità artistica più genuina e personale, slegata da pressioni esterne e logiche di mercato. È come se Lecce fosse stata una culla dove far crescere il mio linguaggio musicale, che poi ha trovato in Bologna e Firenze le città ideali per esprimersi.

2. E rispetto a Lecce, che cosa ti hanno dato Bologna e Firenze?

Bologna e Firenze sono state delle vere e proprie muse per la mia crescita artistica. Bologna mi ha insegnato l’importanza della libertà creativa, mi ha fatto sentire parte di una tradizione cantautorale che non teme di mettersi in gioco e di osare. È una città con un cuore che batte a ritmo di musica, dove ho potuto assorbire e fare mia l’influenza di artisti come Dalla e Bersani, Cremonini. Firenze, invece, mi ha donato la dimensione estetica, la raffinatezza e un certo tipo di profondità che ho cercato di trasferire nei miei testi. È una città che ti insegna a prendere il tempo giusto, a contemplare e a trasformare in note tutto ciò che vedi e vivi. Queste due città sono state fondamentali per la mia maturazione e la definizione di quello che sono oggi come cantautore.

3. Aver fatto il conservatorio, e fare musica pop, sono cose che vanno d’accordo? Come ti ha aiutato il tuo percorso accademico oggi?

Credo che il conservatorio sia stato un grande alleato per il mio percorso pop. Mi ha dato la possibilità di sviluppare un approccio più consapevole e strutturato alla musica. Le nozioni di armonia, composizione e tecnica vocale sono strumenti che mi porto dietro in ogni pezzo che scrivo e interpreto. Ma oltre agli aspetti tecnici, mi ha insegnato il rigore e la disciplina, che sono fondamentali anche nella musica pop. Il conservatorio mi ha permesso di dare una forma alle mie idee, senza mai perdere l’anima che deve pulsare forte in ogni nota. È un po’ come se avessi costruito una cassetta degli attrezzi che mi permette di spingermi oltre i confini del classico pop.

4. Come mai hai deciso di iniziare da capo, semplicemente come “Camisa”?

Sentivo il bisogno di raccontarmi in modo più autentico, senza filtri, senza maschere. Camisa è il mio cognome, e racchiude tutta la mia storia, la mia famiglia, le mie origini. Volevo che il progetto musicale fosse qualcosa di estremamente personale, e non c’era modo migliore che firmarlo semplicemente con il mio nome. Non è stato facile, perché partire da zero significa anche rimettersi in discussione, accettare i propri limiti e lavorare sodo per superarli. Ma è un percorso che mi ha portato tantissime soddisfazioni, perché sento che la gente riesce a percepire quella verità che metto in ogni brano.

5. E come sta andando sinora?

Sta andando bene, sono contento del percorso che ho intrapreso. “Marea” è stato accolto con entusiasmo, mi dà la conferma che sto facendo la cosa giusta. Certo, la strada è lunga e ci sono ancora tanti obiettivi da raggiungere, ma non ho fretta. Voglio vivere e godermi ogni tappa del viaggio. L’importante è che quello che faccio rimanga fedele a chi sono e a quello che voglio trasmettere. La mia musica è un viaggio tra le emozioni.

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