Michele Bravi incanta il Teatro Politeama di Napoli il 7 ottobre 2024 con il suo “Tu Cosa Vedi Quando Chiudi Gli Occhi TOUR”, portando in scena uno spettacolo che mescola emozione, riflessione e leggerezza.
La scenografia, semplice ma suggestiva, simula il tetto di una casa sotto un cielo stellato, creando una cornice intima e magica. La formazione musicale, ridotta all’essenziale con batteria, tastiera e un quartetto d’archi, valorizza ogni sfumatura della voce di Michele Bravi, rendendo il concerto un viaggio sonoro leggero e affascinante.
Il pubblico viene immediatamente catturato dall’apertura con “Mantieni il bacio”. Michele, con la sua voce calda e avvolgente, trasmette una dolcezza palpabile, lasciando tutti immersi nella profondità del brano. Seguono “Leggi dell’universo” e “Viaggio nel tempo”, pezzi che esplorano temi esistenziali e universali, accompagnati da arrangiamenti minimali che mettono in risalto la forza emotiva delle parole.
Uno dei momenti più leggeri della serata arriva con “Umorismo italiano”. Bravi, con la sua ironia sottile, interagisce con il pubblico, scherzando e raccontando aneddoti che strappano sorrisi sinceri. Ma subito dopo, l’atmosfera cambia nuovamente. Con “Se ci guardassero da fuori” Michele porta il pubblico in un’altra dimensione, fatta di introspezione e delicatezza, per poi arrivare a un omaggio sentito a Ivano Fossati; Bravi non si limita infatti ai suoi brani, ma si confronta anche con i grandi della musica italiana. La sua versione di “C’è tempo” è uno dei momenti più intensi della serata. La canzone, eseguita con una delicatezza quasi sussurrata, diventa una riflessione sulla vita e sulle opportunità che essa ci offre, e il pubblico si lascia trasportare dalla profondità del testo.
Un altro momento rilevante arriva con “Odio”. Michele introduce il brano con una riflessione sulla tossicità nelle relazioni, affermando che chiamare l’amore “tossico” lo priva della sua purezza: “Quando lo chiamiamo così, stiamo dando la possibilità all’amore di essere anche tale, e non dobbiamo“. Il messaggio è forte e toccante, e la performance è un crescendo di emozioni, che trova poi il suo seguito nella cruda e poetica “Sporchissima poesia”, una canzone che esplora la vulnerabilità umana.
Le cover continuano a regalare momenti indimenticabili. Michele si misura anche con il repertorio di Franco Battiato, proponendo una splendida versione de “La canzone dei vecchi amanti”. L’interpretazione è rispettosa e allo stesso tempo personale, e la sua voce riesce a rendere omaggio al maestro siciliano con un’intensità unica.
Verso il finale della scaletta, Bravi infonde nuova energia alla serata con “Solo per un po’“. È il momento in cui il pubblico viene invitato ad alzarsi, a ballare e a lasciarsi andare. La sala si anima, trasformandosi in un tutt’uno di musica e movimento, mentre Michele guida la folla in un momento di gioiosa liberazione.
Il ritorno sul palco per l’encore segna l’inizio di un percorso ancora più emotivo. “Infanzia negli occhi” apre la strada a un medley che unisce quattro brani di grande significato per l’artista: “Per me sei importante”, “Diamanti”, “Storia del mio corpo” e “Atlante degli amanti”. Ogni pezzo è un tassello di un mosaico che racconta la crescita e l’evoluzione personale e artistica di Bravi.
Non manca un momento dedicato agli appassionati della Disney, con “Ricordami”, tratta dal film Pixar Coco. Questo brano, che parla di memoria e di affetti, tocca le corde più sensibili del cuore del pubblico, con una dolcezza che lascia senza parole.
Il gran finale è affidato a “Il diario degli errori”, la canzone che ha segnato la svolta nella carriera di Michele. Prima di eseguirla, l’artista racconta come questo brano lo abbia portato all’attenzione del grande pubblico, e l’emozione nella sua voce è palpabile. La performance è potente e liberatoria, e il teatro esplode in applausi sinceri e affettuosi.
Michele Bravi si riconferma come uno degli artisti pop più delicati e rilevanti del panorama italiano. Con la sua voce unica e il suo modo di raccontare la vita e l’amore, riesce a toccare corde profonde, alternando momenti di leggerezza a riflessioni intense, in un equilibrio che solo lui sa mantenere. Un concerto che resta nel cuore, molto più di una semplice performance musicale.
A cura di Stefano STRE Crispino
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